Politiche europee per il clima

  • 28 Agosto 2007

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Il punto di Leonardo Massai sulla politica climatica europea e le probabili nuove misure previste entro la fine dell'anno.

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Sono noti ormai da tempo l’impegno dell’Unione Europea alla lotta ai cambiamenti climatici e l’adozione di ambiziosi obiettivi vincolanti di riduzione delle emissioni di gas serra. Al riguardo, è opportuno ricordare sia la comunicazione della Commissione europea “Una politica energetica per l’Europa” contenente la nuova strategia su efficienza energetica, biocombustibili e fonti rinnovabili adottata nel gennaio 2007, sia le conclusioni delle presidenza europea del marzo 2007, con le quali i capi di stato e di governo UE hanno inaspettatamente concordato per la prima volta nella storia europea una serie di obblighi vincolanti contenuti nel documento “Politica climatica ed energetica integrata”, ossia:

• Riduzione delle emissioni climalteranti del 20% entro il 2020 rispetto ai livelli del 1990;
• Riduzione delle emissioni climalteranti del 20% entro il 2020 rispetto ai livelli del 1990 qualora tale obiettivo venga condiviso da altri paesi industrializzati;
• Incremento dell’utilizzo delle fonti rinnovabili del 20% entro il 2020;
• Obbligo di utilizzo di almeno il 10% di biocombustibili entro il 2020 nel settore dei carburanti per il trasporto europeo;
• Riduzione del consumo di energia elettrica del 20% entro il 2020 attraverso l’introduzione di nuove misure di efficienza energetica.

Uno degli aspetti più interessanti legato ai nuovi obiettivi europei in materia di cambiamenti climatici e politica energetica, riguarda l’adozione di due diversi approcci nella distribuzione degli obiettivi tra gli stati membri.
Il primo approccio di tipo ‘differenziato’ (burden sharing, stile protocollo di Kyoto) applicato per gli obblighi di riduzione delle emissioni climalteranti e di incremento della quota di utilizzo di fonti rinnovabili, riguardo ai quali ogni stato contribuisce in percentuali diverse all’obiettivo comunitario. Il secondo, definito approccio ‘comunitario’, prevede per tutti gli stati, l’obbligo di concorrere in parti uguali all’obiettivo europeo in materia di promozione dell’efficienza energetica e di utilizzo dei biocombustibili.

In tale ambito, la Commissione europea sta attualmente lavorando ad un pacchetto di proposte legislative in materia climatica da presentare il 5 dicembre 2007 in occasione della 13esima conferenza delle parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici in programma a Bali, Indonesia, durante la quale la comunità internazionale dovrà pronunciarsi sul futuro del regime istituito dal protocollo di Kyoto. Oltre a ciò, verrà presentata anche la prima proposta di burden sharing con l’indicazione delle percentuali diverse per ogni stato. Se da un lato appare evidente la preoccupazione da parte di alcune capitali europee che la presentazione dei primi numeri vincolanti da parte della commissione possa incidere negativamente sull’unità della posizione negoziale europea a Bali, altrettanto ferma è la posizione delle autorità di Bruxelles, decise a confermare il ruolo guida dell’Unione europea in materia di lotta ai cambiamenti climatici in ambito internazionale.

Il pacchetto legislativo includerà anche la proposta di revisione del sistema europeo di Emissions Trading, che dovrebbe puntare alla sostituzione del metodo di distribuzione delle quote di emissioni basato sul piano nazionale di emissioni (PNA), con un sistema di distribuzione deciso a livello europeo. Questo potrebbe contribuire ad eliminare l’eccessiva frammentazione e la mancata uniformità nell’attuazione della direttiva EU ETS riscontrate nella prima fase (2005-2007), oltre alle tante incomprensioni tra l’esecutivo europeo e alcuni stati membri che molto probabilmente avranno un seguito davanti alla Corte di giustizia europea (vedi articolo Qualenergia). Inoltre, si prevede anche l’inclusione di una proposta per obiettivi vincolanti di riduzione delle emissioni di anidride carbonica per le auto, anche se i dettagli di tale misura sono ancora in via di definizione.

LM

28 agosto 2007

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