Meno emissioni in Italia

  • 23 Luglio 2007

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Nel 2006 le emissioni diminuiscono dopo 15 anni di incrementi: le stime parlano di una riduzione dell'1,5% rispetto al 2005, grazie al clima mite dello scorso inverno

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Sulle emissioni di gas serra, l’Italia sta cambiando rotta. E’ quanto emerge nell’ambito del convegno “Inventario delle emissioni di gas serra 1990-2005”, organizzato a Brindisi lo scorso 20 luglio, in preparazione alla Conferenza Nazionale sui Cambiamenti Climatici 2007 (12-13 Settembre).
Dopo 15 anni di continuo aumento (dal 1990 al 2005 i gas serra sono aumentati di circa il 12,1%), le stime preliminari relative al 2006 vedono finalmente una riduzione delle emissioni rispetto all’anno precedente. Il totale delle emissioni italiane diminuirebbe quindi complessivamente dell’1,5%, anche se con andamenti contrastanti nei diversi settori.

Queste stime risentono soprattutto dell’andamento nel settore civile, cioè il riscaldamento e il raffreddamento delle case, in cui le emissioni diminuiscono del 18%, sicuramente anche grazie all’inverno caldo e all’estate mite dello scorso anno. Continua il trend positivo dell’agricoltura dove c’è un calo di emissioni dell’1,5% da un anno all’altro, il contributo dei trasporti è sostanzialmente stazionario (cresce il numero delle auto ma diminuisce il loro uso grazie alle politiche cittadine sul traffico). A guadagnare la maglia nera del contributo ai gas serra sarebbe invece il settore della produzione di energia: le centrali elettriche italiane, a causa del maggiore ricorso al carbone e all’aumento di produzione di chilowattora “made in Italy” fanno aumentare le emissioni italiane del 4,9% nel 2006 rispetto al 2005.

Come detto nei 15 anni precedenti, invece di avviarsi a diminuire del 6,5% sul livello del 1990, le emissioni italiane erano cresciute sostanzialmente. L’analisi della serie storica dei dati, fino al 2005, mostra infatti un Paese che non accorcia le distanze, ma le raddoppia portando il divario con l’obiettivo Kyoto a quasi il 19%.
Le sole emissioni di CO2 sono pari all’85% del totale del cocktail di gas serra, e segnano un livello superiore del 13,5% rispetto all’anno di partenza, mentre quelle relative al solo settore energetico risultano cresciute del 14,5% dai livelli del 1990.

Un tema al quale è dato ampio spazio, in particolare nella tavola rotonda, è quello dell’interazione tra l’inventario di gas serra nazionale e quelli su scala locale, oltre ad una possibile ripartizione degli obiettivi di riduzione delle emissioni su scala regionale (“Burden Sharing”). Il contributo alle emissioni di gas serra è infatti fortemente diversificato nelle regioni italiane.
Una suddivisione dei compiti a livello locale potrebbe facilitare il raggiungimento degli obiettivi di Kyoto, e costituire uno degli strumenti principali in mano ai decisori politici per definire politiche di riduzione delle emissioni.

23 luglio 2007

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