Centrali killer

  • 15 Maggio 2007

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Nella classifica del WWF le trenta centrali elettriche più inquinanti d'Europa: hanno emesso nel 2006 393 milioni di tonnellate di CO2: il 10% delle emissioni complessive del'UE

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Le trenta centrali elettriche più inquinanti d’Europa sono state oggetto di una speciale classifica curata dal WWF. Questa “sporca trentina” (“Dirty Thirty”) è costituita dalle centrali meno efficienti è quindi più responsabili delle emissioni di anidride carbonica che, nel solo 2006, sono state 393 milioni di tonnellate, cioè il 10% delle emissioni complessive dell’Unione Europea. Di queste, 27 sono alimentate a carbone. Agios Dimitros in Grecia, Frimmersdorf in Germania e Abono in Spagna sono in cima alla classifica.

Il WWF ha considerato le emissioni totali di anidride carbonica delle centrali situate nei 25 paesi facenti parte della Unione Europea e ha classificato i maggiori responsabili delle emissioni di CO2 secondo il loro grado di efficienza (grammi di CO2 emesse per kWh). La maggior parte delle centrali presenti nella classifica sono situate in Germania (9 impianti), seguita da Polonia (5 impianti), Italia, Spagna, e Regno Unito. Si trovano in Grecia le due centrali a lignite classificate al primo e al quarto posto.
Se la centrale di Brindisi è al 25° posto per le emissioni relative, sale al 9° se consideriamo le emissioni assolute, ossia 22,8 milioni di tonnellate di anidride carbonica prodotte nel 2006.

In Germania sono presenti cinque delle dieci centrali più inquinanti, e quattro di queste sono dal colosso tedesco RWE. La classifica mostra come siano soltanto sei grandi compagnie a possedere le centrali più inquinanti d’Europa: 19 delle 30 compagnie elettriche analizzate, infatti, sono di proprietà di RWE (Germania), Vattenfall (Svizzera), Enel (Italia), Endesa (Spagna), E.ON (Germania) e del gruppo francese EDF.
Nell’arco dei prossimi vent’anni molte delle più inquinanti centrali alimentate a carbone giungeranno al termine del loro ciclo di vita. Negli scenari di sostituzione di questi impianti si evince come un passaggio dal carbone al gas potrebbe portare, entro il 2030, ad una riduzione delle emissioni di CO2 del 47,8%. Passare a nuove tecnologie a carbone porterebbe, invece, ad una mera riduzione del 13,5 % contro un 73,4% ottenibile con un passaggio alle rinnovabili.

15 maggio 2007

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