Le sfide dell’architettura moderna

  • 19 Aprile 2007

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La sfida che ha di fronte l'architettura moderna è progettuale e tecnologica. Le soluzioni architettoniche per ridurre il fabbisogno di raffrescamento estivo in un convegno di Greenbuilding alla Fiera di Verona.

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“Oggi la sfida che ha di fronte l’architettura moderna è progettuale e tecnologica”. E’ quanto emerso dal convegno nazionale “Solar Design & Solar Shading” nell’ambito di “Greenbuilding”, che si è svolto oggi, giovedì 19 febbraio, alla Fiera di Verona ed ha affrontato il problema della riduzione del carico del raffrescamento estivo negli edifici e nelle nostre città.

Dal convegno di oggi si comprende che un grande sforzo sarà necessario per costruire una “nuova architettura”, relazionata alla complessa evoluzione dei recenti cambiamenti climatici, che stanno radicalmente modificando le varie zone del nostro pianeta e le stesse temperature. In questo contesto il nostro paese potrebbe avere un ruolo significativo in questa fase innovativa, perché si trova al centro di una particolare zona climatica e culturale “il Mediterraneo” con caratteristiche climatiche ben più complesse di quelle dell’area nord europea, fino ad oggi teatro delle più avanzate esperienze nel settore dell’efficienza energetica.
La varietà delle condizioni climatiche, l’orografia molto corrugata delle zone costiere e montane di questo grande lago, ne fanno un’area molto interessante per un’architettura che intende essere appropriata consapevole e responsabile. Una regione che è, inoltre, la culla di un antichissima civiltà e in qualche modo dell'”Architettura”, oggi definita “bioclimatica”.”

Dal punto di vista dell’efficienza e del comfort termico degli edifici di quest’area, certamente molto rilievo dovrebbe essere dato al “raffrescamento estivo”, piuttosto che al “riscaldamento invernale”; inoltre, il contributo della ventilazione e dell’illuminazione naturale diventano altri elementi fondamentali e da considerare con attenzione nella progettazione. Un’altra componente importante è il rapporto degli edifici tra loro e, quindi, la morfologia degli spazi esterni, con un salto di scala che va dall’edificio al tessuto edilizio fino alla forma urbana vera e propria.

Come detto, la sfida è progettuale e tecnologica; attualmente il processo è ancora in evoluzione: si dovrà partire dalla ricerca della struttura e dalla forma del “solar design” in tutti i suoi aspetti, passando dalla inevitabile strumentazione urbanistica ed edilizia per approdare a soluzioni architettoniche e urbanistiche appropriate e convalidate da calcoli e simulazioni non più solo statiche, ma fluidodinamiche, che prendano in considerazione il quadro in tutte le ore del giorno e nelle varie stagioni dell’anno. Il Comune di Roma, con la “Casa a 3 litri” e la “Casa Solare Passiva Mediterranea”, ha presentato ad esempio alcune interessanti sperimentazioni a riguardo.

Per l’aspetto “solar shading” (o schermatura solare), c’è da dire che la progettazione delle componenti nell’architettura diventa ancora più complessa perché non solo deve assicurare il condizionamento invernale, ma anche quello estivo, non solo attraverso l’involucro edilizio, ma su tutte le varie componenti solari innovative trasparenti, riflettenti e schermanti dell’edificio e dei suoi spazi esterni.
Il convegno ha messo a confronto sperimentazioni progettuali, best practice e produzioni di materiali e di componenti, e la stretta sinergia tra industria, progettisti ed operatori economici.

Francesca Sartogo
(Eurosolar Italia)

19 aprile 2007

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