Rinnovabili: l’ora delle scelte

  • 23 Marzo 2007

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Gianni Silvestrini in Commissione Ambiente del Senato traccia un quadro dei possibili sviluppi in Italia delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica, dopo gli impegni con l'Europa

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Lo scorso 22 marzo Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club, ha partecipato ad una audizione della Commissione Senato nell’ambito dell’indagine conoscitiva sui cambiamenti climatici anche in vista della prossima Conferenza nazionale su energia, ambiente e per l’attuazione del Protocollo di Kyoto (all’audizione erano presenti anche i rappresentanti di Wwf, Greenpeace, Legambiente, Ambiente e/è vita, Enel, Endesa Italia, Sorgenia, Enea).
Il presidente della Commissione Edo Ronchi ha messo in evidenza che gli ambiziosi impegni assunti in sede europea per la riduzione delle emissioni inquinanti e per lo sviluppo delle rinnovabili sono un nuovo elemento da considerare nelle strategie che il nostro paese dovrà attuare.

A questo proposito Silvestrini ha presentato un quadro della situazione partendo dall’accelerazione del processo dei cambiamenti climatici, ormai un dato acquisito, per poi soffermarsi sulle difficoltà legate all’esaurimento progressivo del petrolio. Pertanto, le strategie che considera fondamentali per contrastare i cambiamenti climatici non possono che essere l’aumento dell’efficienza del risparmio energetico, lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, l’azione integrata dei vari soggetti istituzionali, comprese anche le Regioni (vedi presentazione allegata).
Silvestrini, riallacciandosi a quanto detto da Ronchi, mette in evidenza che oggi è in atto anche un’accelerazione nelle politiche energetiche: “il segnale più chiaro sta nella definizione dell’obiettivo vincolante del 20% da fonti rinnovabili entro il 2020 adottato dalla Unione Europea”.
Il direttore scientifico del Kyoto Club ha spiegato che nonostante un aumento del 55% del consumo di energie rinnovabili nel corso di quest’ultimo decennio, la loro quota non riuscirà a superare il 10% nel 2010 (contro un obiettivo del 12%). Da qui la decisione di un salto di qualità passando a obblighi precisi da raggiungere entro il 2020.

“Per rendersi conto della portata di questa decisione – ha aggiunto Silvestrini – si consideri che per il raggiungimento del target a livello europeo occorrerà nei prossimi 13 anni triplicare la quota di energia verde”. Ha spiegato, inoltre, che gli investimenti necessari alla sola produzione di elettricità pulita saranno superiori alle risorse che verranno destinate alla costruzione di nuove centrali termoelettriche, un dato che da solo indica il ribaltamento delle scelte in atto.

Per capire l’impatto di questo obiettivo per il nostro Paese, occorrerà valutare quale sarà la percentuale di energia verde che verrà attribuita all’Italia. Silvestrini ritiene che “in prima approssimazione, le politiche legate all’aumento dell’efficienza energetica dovranno contrastare l’incremento dei consumi. Va quindi operata una ripartizione della quota di rinnovabili tra il settore elettrico, quello termico e dei trasporti (settore per il quale però è già stato definito l’obiettivo del 10% di biocarburanti)”.
Obiettivi ambiziosi da attuare in tempi relativamenti stretti. “Pertanto – dice Silvestrini – occorre agire con lungimiranza intervenendo su tutte le leve disponibili, rilanciando con decisione la ricerca, definendo un meccanismo di incentivazione efficace e affrontando il nodo delle autorizzazioni”.

Per quanto riguarda la produzione di elettricità da rinnovabili, Silvestrini ritiene che questa dovrà assestarsi nei prossimi 13 anni tra 40 e 80 TWh/anno, un salto enorme rispetto ai 50-55 TWh frutto delle installazioni degli ultimi decenni. “Il solare è la vera speranza sul lungo periodo”, ha detto Silvestrini, visto che al 2020 le tecnologie termodinamiche e quelle fotovoltaiche potranno contribuire per 10-20 TWh/anno, ma qui, più che negli altri settori, saranno possibili forti abbassamenti dei costi, con sviluppi molto sorprendenti per la loro diffusione.

Scarica presentazione di Gianni Silvestrini (audizione Commissione Ambiente Senato – 22 marzo 2007)

LB

23 marzo 2007

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