L’emissione in borsa

  • 16 Marzo 2007

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Parte il due aprile in Italia la "Borsa delle emissioni", una piattaforma nazionale per lo scambio di crediti di carbonio. Il mercato sarà gestito dal GME

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Anche l’Italia lancerà finalmente in aprile il mercato nazionale per il commercio delle emissioni di CO2. Si potrà così recuperare il ritardo rispetto ad altri Paesi dell’UE nella realizzazione di una piattaforma per il commercio dei crediti di anidride carbonica. Il mercato sarà gestito e organizzato dal Gestore del Mercato Elettrico (GME) a partire dal 2 aprile.

Con la “Borsa delle emissioni” il nostro paese darà attuazione a quanto disposto dalla Direttiva Europea 2003/87/CE, che istituisce un sistema comunitario per lo scambio di quote di emissione di CO2 (EU ETS) attraverso la costituzione di mercati nazionali per l’acquisto e la vendita dei diritti di emissione. Altre sono le borse simili presenti in Europa: Exaa in Austria, Ecx in Olanda, Eex in Germania, Powernext in Francia, Nordpool in Norvegia.

L’avvio del mercato permetterà alle imprese italiane di operare sulla nuova borsa al fine di ottimizzare i programmi di contenimento delle emissioni nocive all’ambiente.
In Europa sono soggetti ai limiti di emissione oltre 12 mila impianti industriali europei (circa 1500 in Italia) che svolgono le seguenti attività: attività energetiche (termoelettrico, impianti di combustione con potenza superiore ai 20 MW, raffinerie), produzione e trasformazione di metalli ferrosi, produzione di cemento, calce, vetro, ceramica e carta.

Il GME, che gestisce già il mercato dei certificati verdi e del mercato dei titoli di efficienza energetica (certificati bianchi), ha predisposto una sede di negoziazione che è organizzata secondo criteri di neutralità, trasparenza, obiettività, nonché di concorrenza tra gli operatori.
La “‘Borsa delle emissioni” del GME ha un costo annuale fisso (per il primo anno è nullo e successivamente è pari a 2500 €) e uno variabile, pari a 0,0025 € per ogni quota negoziata. Il mercato è strutturato per essere di facile utilizzo e incoraggiare anche la partecipazione delle piccole e medie imprese.

La “Borsa delle emissioni” italiana è un mercato con consegna “a pronti” delle unità di emissione (mercato “spot”), con un lotto minimo di offerta di 500 unità. Le sessioni di mercato sono giornaliere (dalle 9 alle 16 di tutti i giorni lavorativi) e gli scambi sono in contrattazione continua. E’ prevista la garanzia totale degli acquisti (tramite deposito fruttifero) e la garanzia di consegna delle unità acquistate (tramite trasferimento iniziale delle unità sul conto del GME).

Per essere ammesso al mercato l’operatore deve essere titolare di un conto deposito delle unità di emissione presso uno dei registri europei e sottoscrivere una domanda e un contratto di adesione alle regole del mercato. Per il funzionamento del mercato il GME ha aperto un conto di deposito presso l’Apat (Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici). Chi vuol vendere le quote di emissione sulla Borsa trasferisce le unità che intende scambiare sul conto proprietà intestato al GME. Le proposte di acquisto e vendita vengono quindi ordinate in un book di negoziazione. Ciascun book presenta le migliori proposte di acquisto e di vendita ordinate secondo priorità di prezzo (in caso di prezzo uguale, le proposte sono ordinate secondo l’ordine temporale di ricevimento da parte del sistema informatico del GME). Esiste un book di negoziazione diverso delle unità di emissione assegnate dai Piani di assegnazione nazionali per ciascun periodo di riferimento (fase I: anni 2005-2007; fase II: anni 2008- 2012).

16 marzo 2007

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