Italia a secco

  • 7 Marzo 2007

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Cala la produzione idroelettrica mentre le Commissioni Ambiente, Agricoltura e Attività produttive della Camera chiedono al Governo lo stato d'emergenza per il bacino del Po. E siamo solo a marzo

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La scarsità di acqua sta diventando per il nostro paese un problema complesso che tocca diversi comparti: energia, agricoltura, settore civile.
La mancanza dell’acqua si sta riscontrando anche nella scarsa produzione delle centrali idroelettriche italiane. Enel, in seguito alla minor disponibilità idrica, ha ridotto il ricorso a fonti idroelettriche di circa il 20%, a gennaio e febbraio di quest’anno e rispetto al 2006. Lo ha dichiarato, nel corso di una audizione alla commissione Ambiente della Camera, l’amministratore delegato Fulvio Conti.

Enel ha informato anche sugli andamenti storici della “idraulicità” in Italia: a fronte di una media di produzione da idroelettrico degli ultimi 35 anni (1970-2004) di 24.152 GWh, quella del 2005 era di 19.844 GWh e quella del 2006 di 20.426 GWh.

Ermete Realacci, Marco Lion e Daniele Capezzone, in qualità di presidenti delle Commissioni Ambiente, Agricoltura e Attività produttive della Camera, hanno presentato oggi, 7 marzo, una risoluzione per prevenire possibili crisi idriche causate dalla scarsità delle precipitazioni.

Si chiede al Governo di dichiarare lo stato di emergenza per il bacino del fiume Po e per i bacini limitrofi che presentano simili condizioni critiche. Si richiede anche di indire una Conferenza nazionale sull’acqua coinvolgendo, con la massima tempestività, oltre alla Protezione Civile, il Parlamento, tutti i ministeri interessati, le istituzioni regionali e locali, le autorità di settore, le forze economiche e sociali, gli organismi specializzati, tecnici e scientifici.

La risoluzione afferma che di fronte alla preoccupante evoluzione degli andamenti climatici sono necessari due tipi di politiche: una immediata, che preveda misure di adattamento alle tendenze in atto e punti da subito a misure di tutela e di buona gestione delle risorse idriche; una globale, di lungo periodo, che intervenga sulle cause del fenomeno e che si sviluppi a partire dall’implementazione degli impegni internazionali, dal Protocollo di Kyoto alle misure sull’energia previste dall’Unione Europea, puntando a coinvolgere nella riduzione dei livelli di emissione di gas ad effetto serra gli Stati Uniti, i grandi paesi emergenti e quelli in via di sviluppo.

Secondo gli ultimi dati a disposizione, il manto nevoso disponibile in Italia è nel febbraio 2006 meno di un terzo del territorio coperto e con altezze altrettanto ridotte: sull’arco alpino sono presenti mediamente 10/60 cm contro i 25/150 del 2006.

Per quanto riguarda l’agricoltura, Lion ha così commentato la situazione: “Occorre, per quanto concerne le produzioni agricole, dare subito avvio ad interventi mirati per risparmiare l’acqua, soprattutto in presenza di colture fortemente impattanti dal punto di vista dei consumi (ad esempio la risicoltura, ndr); serve, inoltre, una programmazione agricola che tenga conto, per il futuro, della risorsa acqua, ricordando che nei periodi di siccità e comunque nei casi di scarsità di risorse idriche, deve essere assicurata, dopo il consumo umano, la priorità all’uso agricolo”.

7 marzo

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