Senza silicio è possibile

  • 28 Febbraio 2007

Presto al via le nuove fabbriche della Nanosolar, l'azienda che vuole cambiare la tecnologia del fotovoltaico. In California l'impianto produttivo più grande del mondo con una capacità di 430 MW

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Una innovativa società americana del settore del fotovoltaico, la Nanosolar (www.nanosolar.com), inizierà la produzione di celle a film sottili CIGS a San Jose, in California, e a Luckenwalde, un quartiere appena fuori Berlino, in Germania, dove le celle verranno assemblate in moduli. Le due fabbriche avranno un’area totale di oltre 62.000 metri quadrati.
La capacità produttiva annuale della compagnia di Palo Alto (CA) prevista è di 430 MW, una produzione che farà dell’impianto della Nanosolar una delle aziende leader del settore. Se i piani saranno rispettati, Nanosolar produrrà dal 2007 circa 200 milioni di celle solari all’anno, una potenza di molto superiore all’impianto giapponese della Sharp, oggi il maggiore al mondo.
Per la costruzione dell’impianto sono stati raccolti 75 milioni di dollari da investitori europei e americani. Altri 15 milioni arriveranno da agenzie governative.
E’ interessante notare come la scelta del sito industriale sia caduta proprio su San Jose grazie anche al sostegno del sindaco e delle realtà economiche locali che hanno spinto affinché la città californiana vincesse la competizione con altre città. San Jose ha dalla sua parte una forza lavoro altamente specializzata, percorsi autorizzativi semplificati per gli impianti, una buona offerta di formazione per i lavoratori e altri incentivi.

La Nanosolar produce celle fotovoltaiche ottenute stampando su materiale flessibile che impiega una lega di rame, indio, gallio e selenio (CIGS – Copper Indium Gallium Diselenide). La cella è costituita da una lamina metallica depositata in una soluzione che contiene nanoparticelle del materiale a base di rame. La lamina cattura le particelle e dopo l’evaporazione del liquido assume proprietà fotovoltaiche.
L’obiettivo di questa nuova tecnologia, considerata con la “terza onda del fotovoltaico”, è quello della riduzione dei costi. Secondo la Nanosolar le celle hanno la stessa efficienza di quelle al silicio, ma si possono produrre ad un quinto del loro costo e portare così il costo del watt di picco a meno di un dollaro.
La vera innovazione che Nanosolar sta tentando di fare è quella di spostare l’industria fotovoltaica dalla logica economica dei semiconduttori a quella della stampa.

LB

28 febbraio 2007

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