Antipodi a basso consumo

  • 23 Febbraio 2007

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L'Australia, come la California, vuole mettere al bando le lampadine ad incandescenza in soli 3 anni per ridurre le emissioni annuali di almeno due tonnellate di CO2

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Anche l’Australia come la California vuole mettere al bando le lampadine ad incandescenza. Lo ha detto il Ministero dell’Ambiente australiano Malcolm Turnbull, ma a differenza dello Stato americano, l’obiettivo è la sostituzione completa con lampade fluorescenti a basso consumo in soli 3 anni. Lo strumento adottato sarà un misto di persuasione e normative sempre più restrittive, ha detto Turnbull, che ha anche dichiarato pubblicamente che l’attuale tecnologia di illuminazione produce a livello mondiale quasi il 70% delle emissioni generate da tutti gli automezzi per passeggeri.
L’illuminazione oggi è responsabile in Australia del 12% delle emissioni di gas serra e secondo il ministro il piano servirà a tagliare le emissioni di almeno due milioni di tonnellate l’anno già nei prossimi anni.
Questa decisione del Governo australiano fa parte di un’iniziativa che punta alla riduzione dei gas serra, che ha già visto l’applicazione di standard di efficienza per diversi tipi di dispositivi elettrici.

Uno dei primi passi per l’attuazione di questo progetto sarà quello di incoraggiare produttori, importatori, venditori all’ingrosso e dettaglianti nel distribuire solo lampade a basse a basso consumo. Allorché questi soggetti avranno eliminato dalla loro offerta i prodotti più inefficienti, potranno ottenere anche il sostegno di normative specifiche. Le agenzie statali e territoriali dei consumatori e per l’efficienza energetica contribuiranno a fornire ai cittadini l’informazione più adeguata sui nuovi prodotti.
L’appoggio a questa iniziativa è stato veramente bipartisan, tanto che avrà il sostegno totale anche del leader dell’opposizione. Gli ambientalisti del paese oceanico hanno accolto positivamente la legge, ma chiedono al governo un maggior impegno contro i cambiamenti climatici.
Questo sembra tuttavia un passo importante per un governo, il cui leader, Jon Howard, aveva recentemente negato l’influenza dell’uomo sui cambiamenti climatici e che ha deciso di rimanere fuori dal Protocollo di Kyoto.
Forse i partiti di governo hanno capito che per gli elettori australiani l’ambiente è ormai in cima alla lista delle preoccupazioni (come ha dimostrato un recente sondaggio) e a fine dell’anno ci saranno le elezioni generali.
Durante gli ultimi 4 mesi il Governo ha accelerato le sue iniziative in campo energetico, annunciando, ad esempio, un programma nazionale di commercializzazione delle emissioni e finanziamenti a progetti nel solare e nell’eolico.

LB

23 febbraio 2007

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