Fotovoltaico a confronto

  • 20 Febbraio 2007

Qualenergia.it ha intervistato i presidenti delle due associazioni di categoria del fotovoltaico, GIFI e Assosolare

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Dopo la firma del decreto sul conto energia fotovoltaico, che verrà pubblicato nei prossimi giorni sulla Gazzetta Ufficiale, Qualenergia.it ha voluto intervistare i presidenti delle due associazioni di categoria che rappresentano il solare fotovoltaico in Italia: Gert Gremes, del GIFI (Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane) e Gianni Chianetta dell’Assosolare.

Qual è la sua valutazione generale sul nuovo decreto per il conto energia FV?
Gert Gremes (GIFI) – C’è soddisfazione per questo decreto perché viene finalmente data al mercato una certa continuità. Il decreto offrirà buone opportunità di lavoro per tutti gli operatori del settore, in particolare installatori, progettisti, rivenditori. Vengono, però, un po’ penalizzati i grandi impianti e se solo fosse stato concesso un incremento della tariffa di soli due centesimi il settore ne avrebbe beneficiato maggiormente, soprattutto per chi dovrà realizzare impianti al nord Italia.

Gianni Chianetta (Assosolare) – La nostra valutazione nel complesso è abbastanza positiva. Sono state raccolte molte delle osservazioni degli operatori del settore in questi mesi. Tutte le tariffe sono state incrementate rispetto alle prime bozze del decreto. Molto positivo anche l’incremento del 5% per impianti FV che vanno a sostituire le coperture in eternit, una nostra proposta della prima ora. In definitiva, abbiamo ottenuto il massimo che potevamo realisticamente ottenere. Sarebbe molto vantaggioso però utilizzare il contributo in conto capitale fino al 20%, compatibile con il conto energia, per far sì che, soprattutto nelle regioni settentrionali, gli impianti di grande taglia siano più competitivi economicamente.

I punti più delicati e comunque meno soddisfacenti del decreto?
Gremes – L’unico punto negativo del decreto è legato proprio alle tariffe relativamente basse per i grandi impianti a terra o non integrati che non favoriranno la richiesta di grosse quantità di moduli in tempi brevi. Quindi il mercato procederà, ma più lentamente di quanto avremmo sperato.

Chianetta – Forse definire in questa fase un limite di potenza incentivabili così basso, di 1.200 MW, è stato un approccio piuttosto timido, considerando le prospettive del nostro mercato e anche se pensiamo a quello che viene installato in Germania.

Il Ministero dello Sviluppo Economico punta a creare le condizioni per la costruzione di una filiera del settore in Italia. Queste premesse sono sufficienti?
Gremes – La questione delle tariffe per gli impianti oltre i 20 kWp non integrati potrebbe inficiare una partenza forte dell’industria nazionale, almeno nel breve periodo. E’ questo forse l’ultimo aspetto da risolvere. Per investire in impianti produttivi di celle e moduli servirebbe, invece, una domanda pronta da subito a richiedere notevoli quantità di prodotti e su questo il decreto non fornisce adeguate garanzie.

Chianetta – Questo decreto smuove il mercato e pone le premesse per la costruzione di una filiera. Esistono a latere una serie di agevolazioni e finanziamenti per l’innovazione, come ha dichiarato ieri il Governo nella conferenza stampa. Quindi se questo meccanismo sarà ben abbinato ad altri provvedimenti in questa direzione ha tutte le potenzialità per creare una filiera e quindi occupazione.

Alla luce di queste nuove disposizioni come ritiene che potrà evolvere il mercato in Italia?
Gremes – Nel 2007 saranno completati gran parte degli impianti già approvati con il precedente decreto. Stimiamo per quest’anno una potenza installata annuale di 60-80 MW. Meglio andrà nel 2008.

Chianetta – L’esperienza ci insegna che alla partenza di un nuovo meccanismo ci sono dei tempi di ingranaggio. Nel 2007 ci aspettiamo valori ben più alti del 2006, ipotizzabili da un minimo di 30 ad un massimo di 60 MW. Per il 2008 la situazione potrebbe cambiare nettamente e i valori dovrebbero essere molto più elevati. Molto dipenderà anche da come gli operatori saranno stati capaci di prepararsi e organizzarsi di fronte ad una auspicabile crescita della domanda.

LB

20 febbraio 2007

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