«È un evento straordinariamente inquietante» ha commentato dopo un sopralluogo Warwick Vincent. Per lo scienziato «siamo arrivati a un guado in fatto di clima. Mutazioni come queste sono il segnale che il cambiamento avviene sempre più velocemente». Secondo Vincent le condizioni della calotta polare sono sempre più fragili a causa dell’effetto serra: i ghiacci dell’Artico canadese sono del 90 per cento più piccoli rispetto a quando furono scoperti e misurati per la prima volta cento anni fa. «Si tratta di un fatto inquietante – ha poi aggiunto Vincent – questo è un pezzo della geografia del Canada che non esiste più. Nei dieci anni durante i quali ho lavorato nella regione, non ho mai visto nulla di simile».
La nuova isola alla deriva potrebbe rappresentare un pericolo per la navigazione e per l’industria estrattiva se in primavera continuerà a muoversi verso sud nel Mare di Beaufort. «Nei prossimi anni isole di ghiaccio come queste potrebbero spostarsi in rotte popolate», ha messo in guardia Laurie Weir del Canadian Ice Service. Secondo gli scienziati che hanno osservato e analizzato il fenomeno, l’unica spiegazione plausibile per il distacco del gigantesco iceberg sarebbe il global warming, l’innalzamento globale della temperatura. Ancora da capire le possibili conseguenze a lungo termine.
Articolo tratto da La Nuova Ecologia
La Nuova Ecologia