Il clima di Nairobi

  • 22 Novembre 2006

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Cosa è successo durante l'appuntamento delle Nazioni Unite di Nairobi? Un resoconto sintetico fa il punto della discussione

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Organizzati dal Segretariato della UNFCCC, dall’UNEP e dal Ministero dell’Ambiente del Kenya, si è tenuta a Nairobi (Kenya) dal 6 al 17 settembre scorso la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima, comprendente , i seguenti eventi:

– la dodicesima conferenza delle parti firmatarie della UNFCCC (COP-12), costituita da 189 Paesi;
– la seconda conferenza delle parti firmatarie del protocollo di Kyoto (COP/MOP-2), costituita da 157 paesi;
– la seconda sessione del “gruppo ad hoc” per i nuovi impegni che i paesi industrializzati dovranno assumere dopo il 2012 (AWG-COM)
– la seconda sessione del “gruppo ad hoc” per il dialogo a lungo termine sull’obiettivo ultimo della UNFCCC (AWG-DIAL)
Il supporto tecnico alle decisioni da assumere è stato fornito attraverso la convocazione dei due organi tecnici sussidiari della UNFCCC (SBI e SBSTA);
A questi eventi hanno partecipato complessivamente 5900 persone, di cui 2300 delegati governativi e 2800 rappresentanti di: agenzie delle Nazioni Unite, Organizzazioni non governative, Organizzazioni intergovernative, Enti e Istituti internazionali. Inoltre, erano presenti 516 giornalisti e rappresentanti della stampa internazionale.

Qui di seguito un breve resoconto di questi eventi

COP-12
Gli argomenti discussi, ma che riguardano essenzialmente la gestione dei meccanismi e delle attività previste nella Convenzione UNFCCC sono stati:
– l’adeguamento dei meccanismi finanziari;
– l’analisi delle comunicazioni nazionali dei Paesi industrializzati e l’andamento delle emissioni mondiali di gas serra;
– la messa a punto dei meccanismi di trasferimento di tecnologie e di know how dai Paesi industrializzati a quelli in via di sviluppo comprese le questioni economiche e le e regole per verificare il buon funzionamento e i risultati conseguiti attraverso tali meccanismi;
– le questioni della vulnerabilità e dell’adattamento ai cambiamenti climatici dei paesi più poveri.

Gli argomenti di natura tecnico scientifica discussi hanno riguardato:
– la definizione del programma quinquennale di lavoro per aiutare i Paesi in via di sviluppo a procedere all’adattamento;
– la lotta alla deforestazione, spesso illegale, nei paesi in via di sviluppo, di cui non si tiene conto nel protocollo di Kyoto;
– le emissioni di gas serra derivanti dal trasporto aereo e marittimo, attualmente non conteggiate nel protocollo di Kyoto;
– i problemi della formazione, informazione e consapevolezza del pubblico sul clima ed i cambiamenti climatici, problemi che vengono disattesi o sottovalutati da gran parte dei paesi

COP/MOP-2
Sono stati discussi alcuni problemi critici per l’attuazione del Protocollo di Kyoto tra cui:
– i progetti da considerare idonei e compatibili nel “clean development mechanism”: tra tali progetti vanno menzionati quelli cosiddetti del “carbone pulito (cioè la cattura e confinamento geologico dell’anidride carbonica) che sono stati molto criticati e quelli sull’uso indiscriminato delle biomasse, compreso l’uso di bioetanolo e biodisel, altrettanto criticati e contestati (su questo tipo di progetti saranno necessari approfondimenti)
– la distribuzione dei costi e dei crediti ottenibili dai progetti di “joint implementation” quando sorgono controversie fra i vari partners /sarà necessario mettere a punto norme e procedure specifiche e dettagliate)
– la definizione delle procedure sanzionatorie per i paesi che al 2012 risulteranno inadempienti nel raggiungimento dei loro obiettivi di riduzione.
La COP/MOP ha inoltre definito i principi e le modalità di gestione del “Adaptation Fund” ed ha accettato la proposta della Bielorussia di essere considerata alla stessa stregue dei paesi industrializzati. La Bielorussia, quindi si aggiunge alla lista dei paesi Annex 1 (della UNFCCC) e Annesso B (del protocollo) con un impegno di riduzione al 2012 del 8%, rispetto al 1990.

AWG-COM
Il principale argomento in discussione è stato quello della modifica dell’attuale protocollo di Kyoto (in base all’art. 9 dello stesso protocollo) in una versione emendata che contenga nuovi impegni e nuove modalità di attuazione per il periodo successivo al 2012, quando l’attuale protocollo di Kyoto sarà scaduto. Dopo lunghe ed accese discussioni si è convenuto che, prima di definire i nuovi obiettivi di riduzione e le nuove modalità di attuazione è necessario:
– analizzare le potenzialità effettive (compresi i costi/benefici economici) di riduzione delle emissioni in relazione ad un ventaglio di possibili obiettivi di riduzione;
– analizzare le diverse possibilità di attuazione operativa per raggiungere tali possibili obiettivi di riduzione:
– analizzare quanto sopra in relazione alle strategie a lungo termine di stabilizzazione delle concentrazioni atmosferiche di gas serra.
Di conseguenza, la discussione sulle modifiche dell’attuale protocollo e sui nuovi impegni da stabilire viene rimandata al 2008, dopo che sarà acquisito il quarto rapporto dell’IPCC (che sarà pubblicato nel 2007) e le prime conclusioni sulle strategie a lungo termine che il “gruppo di lavoro ad hoc” sul dialogo (AWG-DIAL) avrà raggiunto.
Inoltre, il nuovo protocollo che entrerà in vigore successivamente al 2012 dovrà contenere chiari obiettivi per l’adattamento ai cambiamenti climatici comprese le modalità di cooperazione, in questo campo, tra paesi sviluppati ed in via di sviluppo.
Su richiesta della Russia, circa l’introduzione di impegni “volontari” di riduzione delle emissioni, la proposta verrà meglio esaminata e discussa in un opportuno workshop da tenersi nel maggio 2007.

AWG-DIAL
Il dialogo a lungo termine si è sviluppato su quattro tematiche:

  • clima e sviluppo sostenibile;
  • clima ed opportunità di mercato;
  • clima e nuove tecnologie;
  • clima e adattamento.

La discussione è partita dal recente rapporto di Nicholas Ster sui possibili danni alle economie nazionali e al prodotto lordo internazionale causati dai cambiamenti del clima, ha preso in considerazione il recente piano quinquennale di sviluppo socio economico della Cina e i problemi dei danni ambientali e socio economici causati dagli uragani e dai cicloni tropicali sugli stati delle piccole isole. Ha anche analizzato il problema della deforestazione in Brasile e l’integrazione fra le strategie per raggiungere gli obiettivi del Millennio posti dalle Nazioni Unite e le strategie per rallentare i cambiamenti del clima.
La discussione proseguirà prossimamente su due punti prioritari: le questioni dell’adattamento ai cambiamenti climatici, e le questioni delle nuove tecnologie per combattere i cambiamenti del clima.

Meeting Ministeriale
Nel meeting ad alto livello dei ministri e capi di stato sono state evidenziate le seguenti priorità:

– l’urgenza di procedere dopo il 2012 a riduzioni più drastiche delle emissioni di gas serra: la Germania ha proposto una riduzione del 30% entro il 20020, mentre la Finlandia a nome della UE ha ribadito la sua proposta di ridurre fino al 60% entro il 2050. Di contro altri paesi, tra cui gli USA, pur riconoscendo la necessità di raggiungere importanti obiettivi di riduzione non ritengono che la strada dei vincoli e degli obblighi sia percorribile;

– la necessità di intraprendere piani di azione operativi sull’adattamento ai cambiamenti climatici nei paesi in via di sviluppo più poveri e negli stati delle piccole isole: la richiesta è stata formulata soprattutto dai paesi africani e da quelli delle piccole isole;

– la necessità di bloccare la deforestazione nei paesi in via di sviluppo attraverso opportuni incentivi che promuovano l’uso sostenibile delle foreste e l’uso sostenibile delle altre risorse naturali: la richiesta è stata avanzata soprattutto dai paesi del centro e del sud America.

Inoltre, su proposta del segretario generale delle Nazioni Unite: Kofi Annan è stata istituita una particolare “conferenza dei paesi africani” dotati di un fondo ad hoc per far fronte alle gravi urgenze dell’Africa (acqua, sanità, energia) e per consentire un più facile accesso dei paesi africani ai meccanismi flessibili del protocollo di Kyoto.

Chiusura
Nel suo discorso di chiusura il 17 novembre, il Presidente della Conferenza: il Ministro kenyota dell’ambiente Kibwana, nel ringraziare gli USA che hanno dato un contribuito di circa 7 milioni di dollari per le attività della UNFCCC del 2007, ha sottolineato che i progressi ottenuti sono stati molto concreti anche se non eclatanti. La revisione del protocollo di Kyoto inizierà nel 2008 ma entro quella data ci sarà da fare molto lavoro impegnativo. Nel frattempo sono stati compiuti passi importanti per l’Africa e per le questioni dell’adattamento ai cambiamenti climatici dei Paesi più poveri.

22 novembre 2006

VF

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