Il mercato del solare termico in Italia è ancora molto lontano dagli obiettivi indicati dal Libro Bianco sulle rinnovabili che parlava di tre milioni di metri quadrati installati 2010.
Tuttavia alcuni indicatori fanno ritenere che il settore stia vivendo una fase di crescita, se non tumultuosa, sicuramente importante, forse anche favorita dagli aumenti del prezzo del gas (principale competitore del solare termico), che sono dell’ordine del 2-3% all’anno.
Un altro segnale che fa parlare di trend di crescita proviene dall’ambito della produzione nazionale di collettori solari. Da una rapida ricognizione delle aziende produttrici italiane si può stimare che, per l’anno in corso, la quantità di collettori solari termici fabbricati si potrà aggirare intorno ai 65-
La storica carenza di dati statistici per questo settore, sul giro d’affari, sui prezzi all’utente finale e sulla produzione, non permette sempre di avere il monitoraggio e il polso del mercato e, pertanto, anche di intraprendere corrette politiche per un suo ampliamento.
Gli ultimi dati a nostra disposizione, forniti da Assolterm e riferiti al 2004, indicavano in soli 18-
I segnali di interesse per questa tecnologia, con l’aumento delle vendite di impianti che gli stessi operatori, distributori e installatori dichiarano in questo periodo, potrebbe condurre anche ad un ulteriore sviluppo dell’industria nazionale, ancora caratterizzata da un approccio spiccatamente artigianale, con effetti modesti sull’abbattimento dei costi dei pannelli, così come sulla creazione di occupazione: i 3 produttori più importanti oggi non superano singolarmente una produzione annuale di 15-
La creazione di un terreno più favorevole per lo sviluppo di prodotti nostrani significherebbe anche contenere l’invasione di quelli esteri, in particolare austriaci, greci, tedeschi, australiani, israeliani, che comunque si sono ormai affermati nel nostro paese dimostrando sul campo un’elevata qualità; stiamo però assistendo in quest’ultimo periodo anche all’apparizione di prodotti a costi ridotti e con scarse prestazioni come quelli cinesi, privi di certificazione, che potrebbero mortificare un rilancio definitivo della tecnologia in Italia, ancora bisognosa di una completa accettazione da parte dei potenziali utenti.
Cerchiamo di fare un’istantanea dell’industria nazionale dei collettori solari termici, che va detto è caratterizzata da piccole o piccolissime aziende, e del mercato nel suo complesso.
Se consideriamo che il tasso di esportazione della produzione nazionale è piuttosto limitato, e in media non superiore al 5%, potremmo valutare, stimando una percentuale di collettori di fabbricazione italiana sull’installato totale annuale in netta crescita, diciamo del 50%, che la superficie installata in Italia a fine 2006 sarà di circa 110-130.000 m2 (dato 2004: 55-
Dall’inchiesta effettuata sembra tuttavia piuttosto difficile immaginare che le vendite annuali per quest’anno siano inferiori a 100 mila metri quadrati.
Un indizio a sostegno di questa tesi è che quasi tutti i produttori dichiarano un incremento rispetto al 2005 del 20-30%. Un esempio di dinamicità del settore: la società Kloben di Verona ha portato gli addetti dedicati alla produzione dei suoi collettori sottovuoto (presso lo stabilimento di Ogliastro Cilento, in provincia di Salerno) da 5 del 2004, allorché venne avviata la produzione, agli attuali 28. Quest’anno i collettori prodotti potrebbero essere pari a
Tra i leader nazionale della produzione del solare termico c’è Solar System, società friulana, che con 8 milioni di fatturato può considerarsi anche tra i principali attori del mercato italiano, insieme alle società Accomandita e Sonnenkraft Italia, queste importatrici di collettori. I suoi collettori piani “Super Solar” sono progettati dall’azienda e costruiti presso uno stabilimento austriaco (
Altra interessante realtà è
Piccole ma interessanti realtà imprenditoriali del settore solare termico del meridione, ormai affermatesi sul mercato, sono Costruzioni Solari, Idaltermo ed Ecosol, tutte aziende produttrici.
La prima, con sede a Cavallino (LE), potrebbe arrivare a produrre quest’anno anche fino a 8-
Idaltermo di Acquarica del Capo (LE) registrerà nel 2006 una crescita della produzione di almeno il 30%. I suoi collettori hanno ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui la certificazione ENEA e SPF (ente Svizzero).
Ecosol, società di Catania, è uno dei pochissimi produttori siciliani (
Per quanto riguarda la culla della diffusione del solare termico in Italia, cioè l’Alto Adige, dobbiamo annoverare due produttori, Wallnöfer ed Ebner Energie Technic che fabbricano rispettivamente circa 3.500/4.000 e
Parlando di Alto Adige, e anche al fine di contribuire alle prossime eventuali stime e analisi sull’installato nel nostro paese, cogliamo l’occasione per segnalare almeno un dato ufficiale: nella Provincia Autonoma di Bolzano, a fine 2005, erano stati installati in totale
Unico produttore di pannelli solari non vetrati, in polipropilene estruso (utilizzati soprattutto per il riscaldamento di piscine e per applicazioni stagionali), è una piccola società di Fabriano (AN),
Mentre tutti i produttori legano strettamente alla crescita costante e duratura della domanda il possibile potenziamento e l’ottimizzazione della loro produzione, con un conseguente abbattimento dei costi, altri osservatori, diversi dai produttori, ritengono che un vero decollo del settore, con più grandi numeri in gioco, potrà verificarsi solo con l’entrata nel mercato di nuovi attori di grandi dimensioni capaci di ingenti investimenti e di una più forte azione di marketing; al contrario, un coacervo di piccole realtà, anche nuove, non produrrebbe sostanziali cambiamenti: i costi di produzione dei collettori resterebbero mediamente elevati e la domanda manterrebbe quel suo livello di nicchia che oggi la contraddistingue.
Ad incidere oggi sul prezzo dei collettori va comunque messo in evidenza l’incremento dei costi di alcune materie prime come il rame e l’acciaio inox che sono raddoppiati nel giro di poco più di due anni. Va anche messo in rilievo che parte dei componenti dei collettori prodotti in Italia sono importati, in particolare gli assorbitori (es. da Austria e Grecia) e lo stesso vetro, i cui costi dipendono quindi da produttori esterni.
Le stesse fonti, tuttavia fanno notare come il prezzo del collettore, sebbene ancora piuttosto elevato a causa della limitata produzione e, come detto, per gli elevati costi dei materiali, non incide poi così pesantemente sul costo finale dell’impianto installato, sul quale invece influisce ancora molto il ricarico praticato da parte degli installatori.
Gli operatori del settore produttivo italiano tuttavia sono certi che, in una fase di crescita della domanda, l’adeguamento delle loro linee produttive potrebbe essere agevolato con specifici aiuti nell’acquisto dei macchinari, terreni e capannoni, anche con parziali contributi a fondo perduto o prestiti a tassi di interesse ridottissimi, in linea con quanto accaduto già anni fa in Austria, Germania e Grecia.
Inoltre, il sostegno alla ricerca per prodotti e processi dovrebbe essere di più semplice accesso se si vogliono raggiungere alti livelli di competitività con le produzioni di altri paesi.
4 ottobre 2006