L’emissione ha il suo piano

  • 25 Luglio 2006

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Il nuovo Piano nazionale d'assegnazione delle emissioni ha suscitato contestazioni da parte della Confindustria. Termine ultimo per le osservazioni il sei agosto

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Sulla base del programma del Governo in merito all’attuazione del Protocollo di Kyoto, l’Italia si impegna a ridurre attraverso misure nazionali almeno l’80% della riduzione richiesta dagli obblighi del protocollo di Kyoto.

Tale riduzione ammonta a 78 MtCO2/anno in riferimento all’ultimo inventario nazionale delle emissioni di gas ad effetto serra (2006) il quale indica un livello di emissioni totali di gas ad effetto serra nel 2004 pari a 583 MtCO2eq, ossia un aumento del 12% rispetto ai livelli del 1990 (520 MtCO2eq). La distanza che separa l’Italia dal raggiungimento dell’obiettivo di Kyoto (486 MtCO2eq/anno in media) è pari a 97 MtCO2eq.

Lo Schema di Piano nazionale d’assegnazione predisposto dal Ministero dell’Ambiente per il periodo 2008-2012 riconosce nel 38% il peso dei settori EU ETS in termini di CO2, sul totale delle emissioni di gas a effetto serra nazionali ed individua in 37 MtCO2/anno lo sforzo di riduzione richiesto ai settori EU ETS.

Infine, viene fissato nel 10% (ossia 19,5 MtCO2/anno) il limite per l’utilizzazione dei crediti CERs (CDM) e ERUs (JI) da parte degli operatori ai fini del rispetto dell’obbligo annuale di restituzione delle quote di CO2.

Lo schema è stato fortemente contestato da Confindustria. Entro il 6 agosto potranno essere presentate le osservazioni al Piano.

LM

26 luglio 2006

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