Ciò è tanto più sensato in relazione agli elevati costi delle importazioni energetiche e al concreto rischio per i nostro paese di dover spendere diversi miliardi di Euro per acquisire crediti di anidride carbonica all’estero per soddisfare gli impegni di Kyoto, visti gli attuali livelli delle emissioni climalteranti (+13% rispetto al 1990).
Il Kyoto Club propone quindi di innalzare da 2,9 Mtep a 3,5 Mtep l’obiettivo del 2009 e di fissare a 10 Mtep l’obiettivo del 2012. Il raggiungimento di questi obiettivi consentirebbe di ridurre di 85 milioni di tonnellate le emissioni di CO2 nel quinquennio di Kyoto, evitando in tal modo di spendere una cifra pari a 1,7 miliardi di Euro (nell’ipotesi ottimistica di un costo medio di 20 €/t CO2) per l’acquisto all’estero dei crediti di CO2.
Si ritiene inoltre opportuno estendere a partire dal 2007 l’obbligo di risparmio anche per i distributori di energia elettrica e gas con meno di 100.000 addetti. Particolarmente importante e delicata l’estensione dei DM ai “piccoli” distributori gas attualmente non soggetti agli obblighi di risparmio che tuttavia rappresentano il 42% del gas distribuito in Italia
L’incremento e il prolungamento nel tempo degli obiettivi di risparmio consentiranno di creare un mercato certo per le Energy Service Companies (oltre 400 già accreditate presso l’Autorità dell’Energia Elettrica e il Gas) creando quindi nuova occupazione.
Sarà inoltre possibile che i distributori più attenti ai nuovi mercati dell’energia aprano nuove aree di attività, come già avvenuto negli Usa.
Infine le Regioni andranno stimolate a svolgere un ruolo politico attivo, individuando le aree prioritarie di intervento, favorendo la creazione delle Esco e attivando specifici cofinanziamenti in modo da attrarre nel proprio territorio le iniziative di risparmio.
Mario Gamberale
29 maggio 2006