L’emissione galeotta

  • 23 Maggio 2006

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Il mancato recepimento della direttiva 2003/87/EC che istituisce il sistema europeo di emissions trading ha portato alla condanna del nostro Paese che non l'ha recepita nonostante i molti richiami

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Con Sentenza della Corte di Giustizia europea del 18 maggio 2006 l’Italia è stata condannata dal supremo organo giurisdizionale europeo per il mancato recepimento della direttiva 2003/87/EC che istituisce il sistema europeo di emissions trading (EU ETS).

Negli ultimi mesi, il governo italiano è stato richiamato più volte dalla Commissione europea per i ritardi relativi sia al recepimento della direttiva nel sistema giuridico nazionale, manca ancora il decreto legislativo di attuazione dell’EU ETS, sia per la presentazione del piano nazionale di assegnazione contenente la lista delle quote di emissione distribuite alle imprese nazionali.

La sentenza della Corte relativa alla causa C-122/05 avente ad oggetto un ricorso per inadempimento ai sensi dell’art. 226 CE, proposto il 14 marzo 2005 dalla Commissione europea nei confronti dell’Italia, recita:
“1) Non avendo adottato, entro il termine prescritto, tutte le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio 13 ottobre 2003, 2003/87/CE, che istituisce un sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra nella Comunità e che modifica la direttiva 96/61/CE del Consiglio, la Repubblica italiana è venuta meno agli obblighi che le incombono in forza di tale direttiva.
2) La Repubblica italiana è condannata alle spese”
L’Italia è l’unico stato membro ad essere stato condannato dalla Corte europea per il mancato recepimento della direttiva ed è l’unico stato membro ad aver adottato un decreto legge – Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio DEC/RAS/373/2006 del 27 aprile 2006 – che posticipa di un mese (31 maggio 2006) la data per la restituzione delle quote di emissione da parte degli impianti inclusi nell’EU ETS.

La sentenza della corte arriva a poco più di un mese di tempo da un’ulteriore importante scadenza per il mercato europeo delle quote di emissioni: il 30 giugno 2006 i 25 stati membri devono consegnare il secondo piano di assegnazione nazionale per il periodo 2008-2012.

Vedi in allegato Decreto ministeriale DEC/RAS/373/2006 del 27 aprile 2006

24 maggio 2006

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