Il futuro dell’emissione

  • 18 Maggio 2006

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Il progetto Lets Update di Life Ambiente per lo sviluppo dell' Et a nuovi settori e nuovi gas. di Domenico Gaudioso

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Qual’è il futuro del sistema europeo di emissions trading, lanciato dall’Unione Europea con la direttiva 2003/87/CE e attualmente in fase di sperimentazione? E’ questo l’obiettivo di un progetto LIFE Ambiente – Progetti preparatori, denominato LETS Update (LIFE Emissions Trading Scheme Update), che ha valutato la fattibilità dell’espansione del sistema europeo di emissions trading a nuove attività produttive e nuovi gas, che non sono stati inclusi nel primo periodo di attuazione della direttiva (2005-2007). Il progetto ha inoltre preso in considerazione la possibilità di una armonizzazione degli strumenti utilizzati per l’attuazione del sistema.

Il progetto è stato lanciato nell’ambito del network delle Agenzie Europee per l’Ambiente (EPA – Network) del quale fa parte anche l’APAT. E’ coordinato dall’Agenzia per l’Ambiente di Inghilterra e Galles – Environment Agency (England and Wales) e vede la partecipazione, oltre che dell’APAT, anche dell’Agenzia Federale Austriaca per l’Ambiente (Umweltbundesamt), dell’Agenzia Danese per l’Ambiente (Miljostyrelsen) e dell’Autorità Tedesca per l’Emissions Trading (Deutsche Emissionshandelstelle) istituita presso l’Agenzia Federale Tedesca per l’Ambiente (Umweltbundesamt).

Le attività del progetto hanno avuto inizio il 1° giugno 2005 e termineranno il 2 giugno 2006. Il budget complessivo del progetto è di € 624.994,00, con un contributo del 50% previsto da parte della Commissione Europea.

Il progetto ha inizialmente preso in esame la Fase I del sistema europeo di emissions trading, relativa al periodo 2005-2007, con l’obiettivo di fornire un input alla Commissione per la revisione dello schema, prevista entro giugno 2006. Sono stati quindi istituiti tre gruppi di lavoro, che si sono occupati rispettivamente:
a. dell’espansione del sistema alle emissioni dalle miniere di carbone e dall’industria chimica (Gruppo di Lavoro A, presieduto da APAT);
b. dell’espansione del sistema alle emissioni dall’industria dell’alluminio e dal settore della refrigerazione (Gruppo di Lavoro B, presieduto dall’Agenzia Danese per l’Ambiente);
c. delle opzioni per una armonizzazione degli strumenti utilizzati per l’attuazione del sistema (Gruppo di Lavoro C, presieduto dall’Agenzia Federale Austriaca per l’Ambiente).

Attraverso un Gruppo Consultivo, sono stati coinvolti nelle attività del progetto diversi stakeholders, in particolare i rappresentanti di alcuni Paesi dell’Unione Europea (Francia, Polonia), di organizzazioni non governative industriali e ambientaliste e dei settori industriali maggiormente interessati all’attuazione dell’emissions trading.

Le conclusioni del progetto – che saranno presentate ai rappresentanti industriali il 19-20 aprile a Bruxelles e all’opinione pubblica il 2 maggio a Londra – confermano l’opinione della Commissione Europea che l’inclusione di nuovi settori e gas nel sistema di emissions trading, sebbene non impossibile, presenti numerosi problemi di natura economica e tecnica e vada comunque esclusa per il periodo 2008-2012. Esistono invece diverse possibilità per rendere più chiare e confrontabili le informazioni trasmesse dagli Stati Membri, in particolare nel corso della preparazione dei Piani di Assegnazione Nazionali, e questo potrebbe contribuire a evitare in futuro distorsioni tra Stati e tra settori. 

di Domenico Gaudioso

19 maggio 2006

Per ulteriori informazioni sul progetto, si può consultare la relativa pagina web sul sito dell’Agenzia per l’Ambiente di Inghilterra e Galles, all’indirizzo:
www.environment-agency.gov.uk/lets_update

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