«Oggi in Europa c’è grande fermento nello studio delle tecnologie sul fotovoltaico – afferma Juan Bisquert, ricercatore dell’Università di Jaume, Catalogna – Le nuove celle basate su materiali organici sono molto promettenti e permetteranno la costruzione di dispositivi versatili ed economici». Le occasioni per confrontarsi su questi temi non mancano: come Scell 2004, il convegno internazionale organizzato a Badajotz, in Extremadura, proprio sullo stato dell’arte della ricerca legata al fotovoltaico. «Abbiamo organizzato il convegno in Extremadura – afferma Jorge Borha, promotore di Scell 2004 – perché è la regione spagnola con il migliore tasso d’insolazione (identico a quello dell’Italia centrale, ndr) ma con il minor tasso di utilizzo del fotovoltaico».
Intanto la periferia di Madrid è un fiorire di applicazioni. I pannelli, fotovoltaici e termici si trovano sugli edifici privati, scolastici e nei campi sportivi. E lo sviluppo del mercato interno ha già dato un primo, rilevante, frutto. Verranno dalla Spagna i MW fotovoltaici necessari a coprire il fabbisogno europeo dei prossimi anni. Nel nuovo stabilimento di Tres Cantos, inaugurato 10 mesi fa da BP Solar nelle vicinanze di Madrid, si producono già oggi 30 MW di panelli solari l’anno. Alla fine del 2005 si è arrivati a una produzione di pannelli fotovoltaici per 120 MW, soddisfacendo così il fabbisogno annuo dell’Ue, con una quota mondiale di produzione del 10%. E il business, oltre all’abbattimento della CO2, è assicurato.
Sergio Ferraris
12 maggio 2005