Scaldare gli 800 mq adibiti ad abitazioni costa circa 3.300 euro l’anno contro i 9.000 necessari negli appartamenti tradizionali. L’utilizzo di una caldaia centralizzata a pallet da 60 kW, inoltre, permette l’utilizzo di biomasse rinnovabili. «L’edificio è dotato – prosegue Brambilla – di 15 mq di pannelli solari con tubi sottovuoto per produrre l’acqua calda sanitaria sufficiente ai bisogni di 30 persone e 48 mq di pannelli fotovoltaici dei quali 30 (3,6 kW picco) servono per l’alimentazione dei servizi dell’edificio come illuminazione delle parti comuni e dell’ascensore».
L’ascensore è stato scelto tra i modelli a basso consumo e i restanti 18 mq di pannelli fotovoltaici alimenteranno totalmente uno dei locali al piano terra che diventerà presto un centro per la promozione delle energie rinnovabili. «I rilievi dimostrano che la parte dell’edificio ristrutturata in maniera sostenibile consuma 50 kW/mq per anno contro i 180 di quella ristrutturata in maniera convenzionale (gli altri 2/3 di Corte Nuova sono abitazioni tradizionali, ndr) – afferma Brambilla – Ma soprattutto è interessante anche la sostenibilità economica dell’operazione. L’aggravio complessivo introdotto della ristrutturazione ecologica è del 10% e il costo per mq si aggira sui 1.000 euro, Iva compresa».
Isolamento termico, utilizzo di fonti rinnovabili e metodologie intelligenti di utilizzo delle risorse portano a un risparmio di 17 tonnellate l’anno di CO2. Ma Roberto Brambilla ha pensato anche all’acqua. Un sistema di raccolta della pioggia alimenta un serbatoio di 6.000 litri che provvede al fabbisogno degli sciacquoni: tutti rigorosamente a doppio flusso. «Non ho utilizzato sistemi avanzati, come quelli domotici, per dimostrare la reale sostenibilità complessiva del progetto – conclude – ma penso che spingendo al massimo la progettazione si possa arrivare a una casa con un consumo energetico nullo».
Sergio Ferraris
29 aprile 2005