Una pagella piena d’energia

  • 24 Aprile 2006

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Contro le emergenze energetiche e ambientali la Provincia di Milano istituisce la "pagella energetica" per gli edifici

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Senza scalpore né grancasse mediatiche, il 24 gennaio la Provincia di Milano ha presentato una procedura per la certificazione energetica degli edifici messa a punto dal Politecnico di Milano. L’iniziativa è nata nell’ambito del tavolo Energia & Ambiente, istituito dall’assessorato provinciale all’ambiente con i Comuni milanesi.

Così come avviene da anni per frigoriferi e lavatrici, anche le case della Provincia di Milano avranno la loro brava etichetta a scalini che, con una efficace colorazione che va dal verde al rosso, identifica sette classi, dalla “A” per i bassi consumi (fabbisogno energetico ≤ 30 kWh/m2 anno), alla “G” per gli alti consumi (superiori ai 160 kWh/m2 anno).
Assieme al certificato verrà rilasciata anche una targa ad indicare la qualità energetica dell’edificio, da esporre all’ingresso a fianco del numero civico.

Parallelamente, la Provincia ha istituito un sistema di accreditamento che avrà il compito di formare, accreditare e controllare i certificatori energetici, nuove figure professionali che, su richiesta dei Comuni, dei costruttori o anche dei singoli cittadini, avranno il compito di assegnare ad ogni edificio, dopo aver fatto le necessarie verifiche, la sua etichetta.
I risultati del lavoro svolto, pur basati sulle caratteristiche locali, rappresentano un esempio procedurale replicabile presso altre realtà locali 

L’istituzione della etichettatura energetica, peraltro già prevista da una legge, mai applicata, del 1991 e ribadita da una Direttiva europea nel 2001, introduce un elemento di conoscenza del reale consumo di un appartamento o di un edificio, inserendo inoltre un po’ di trasparenza in un mercato edilizio ormai attento solo alla firma delle piastrelle del bagno e alle rubinetterie.
Porre al centro dell’attenzione i consumi energetici, oltre che dare impulso a un modo di progettare più attento all’efficienza e al risparmio energetico, serve a diminuire le emissioni inquinanti in atmosfera, ma soprattutto ad alleggerire le bollette di gas e luce che ormai sembrano fuori controllo.

L’iniziativa non è nuova in Italia. L’applicazione della certificazione “Casa Clima” in Alto Adige ha fatto da battistrada, dimostrando come nel volgere di pochi anni la richiesta di certificati sia aumentata esponenzialmente a discapito degli edifici meno efficienti dal punto di vista energetico, che si stanno deprezzando. Sebbene l’area milanese sia caratterizzata da una più ampia varietà edilizia, potrebbe verificarsi anche qui lo stesso fenomeno, stimolato dai costi sempre crescenti dei combustibili.
L’adozione di misure di emergenza come l’attuale “richiesta” di ridurre di ben un grado la temperatura degli ambienti riscaldati, peraltro impossibile da verificare, è il segnale preoccupante del fallimento del Governo nel settore energetico, che, dopo essersi manifestato negli anni scorsi con i black-out elettrici, ora si estende anche al gas.

L’attenzione dei media viene distolta e rivolta sulla necessità di adeguare l’offerta, attraverso l’incremento delle importazioni dei gasdotti e con la realizzazione di terminali di rigassificazione. Tutte cose ragionevoli. Ma non bisogna dimenticare le azioni sul lato della domanda.
Anche sul lato della domanda ci sono grandi risorse, che si chiamano efficienza energetica e uso razionale dell’energia. Il risultato di politiche di sostegno alla corretta gestione della domanda energetica è lo sviluppo dell’innovazione, sia di processo, sia di prodotto, che porta alla realizzazione di dividendi multipli in termini di minori consumi, minori costi per le famiglie, minori impatti ambientali, maggiore sicurezza negli approvvigionamenti. Queste politiche infine possono trasformarsi in opportunità concrete di sviluppo di tutto il mondo progettuale e imprenditoriale, assai vasto, che ruota intorno al settore edilizio nazionale.

Sergio Zabot
Direttore del Settore Energia della Provincia di Milano
 
 
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