La crisi africana

  • 20 Aprile 2006

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Tra gli elementi che concorrono all'aumento dei prezzi del petrolio ci sono le crisi geopolitiche. Una di questa è quella legata alla situazione in Nigeria

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Il record assoluto del prezzo del Brent, il greggio di riferimento europeo, a oltre 72 dollari al barile toccato è legato, ritengono gli analisti, alla crescente tensione sulla crisi nucleare dell’Iran, il quarto produttore mondiale di petrolio, ma anche al calo di ben 500 mila barili al giorno della produzione della Nigeria, ottavo produttore mondiale, che persiste da oltre tre mesi sotto la continua minaccia di attacchi della guerriglia separatista del Delta del Niger contro le strutture produttive.

La crisi africana segue una dinamica precisa. Negli ultimi mesi, con i loro attacchi, i separatisti sono riusciti a ridurre le esportazioni nigeriane di petrolio del 20 per cento. Di seguito riportiamo una cronologia dei principali eventi nella regione petrolifera nigeriana e le loro conseguenze sul mercato petrolifero, in particolare nel 2006:

  • 23 agosto 2000: un blitz di uomini armati rapisce 99 lavoratori (19 gli stranieri), dipendenti di una società subappaltatrice della Shell. Tutti liberi dopo quattro giorni.
  • 23 aprile 2004: due cittadini americani dipendenti della Texaco e tre soldati nigeriani uccisi in una imboscata.
  • 20 dicembre 2005: Attaccato un oleodotto della Shell, a 50 km da Port Harcourt. Un’esplosione provoca otto morti, molti dispersi.
  • 11 gennaio 2006: uomini armati del Movimento di liberazione del Delta rapiscono quattro lavoratori della compagnia Shell mentre caricano il greggio a bordo di una nave.
  • 12 gennaio: la notizia di un’esplosione ad un impianto Shell spinge la quotazione del Brent a 63,10 dollari al barile.
  • 15 gennaio: a Benisede, sul Delta, uomini armati della guerriglia separatista dell’etnia Ijaw assaltano una stazione di pompaggio di petrolio della Shell uccidendo alcune persone.
  • 16 gennaio: l’assalto a Benisede fa salire la quotazione del greggio a 62,46 dollari/barile sul mercato elettronici Ice di Londra.
  • 17 gennaio: l’ annuncio dei guerriglieri Ijaw di nuovi attacchi fa salite il prezzo a 64,95 dollari a New York.
  • 23 gennaio: i separatisti, a bordo di piccole imbarcazioni, tentano di assaltare una piattaforma petrolifera dell ‘Agip, ma sono respinti dalla sicurezza.
  • 24 gennaio: uomini armati uccidono almeno nove persone in un assalto a un’installazione petrolifera dell’Agip a Port Harcourt e fuggono col bottino prelevato nella banca interna.
  • 18 febbraio: i guerriglieri separatisti assaltano una piattaforma offshore della compagnia Usa Willbros Group e rapiscono 9 dipendenti.
  • 5 marzo: i separatisti Ijaw dichiarano di voler provocare la riduzione dell’esportazione di greggio di un milione di barili al giorno per il mese di marzo.
  • 17 marzo: un attacco contro un oleodotto dell’Agip sul Delta provoca una perdita di produzione di 75.000 barili al giorno.
  • 27 marzo: i separatisti liberano gli ultimi 3 ostaggi ancora nelle loro mani.
  • 19 aprile: un’autobomba e’ stata fatta esplodere in una caserma di Port Harcourt, capoluogo della regione, provocando due morti e numerosi feriti.

Sergio Ferraris
21 aprile 2006

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