La scoria russa

  • 30 Marzo 2006

CATEGORIE:

Il rapporto sulle scorie nucelari nell'ex Unione Sovietica

ADV
image_pdfimage_print

In questo quarto Rapporto della Fondazione si affronta la questione generale della gestione delle scorie in Russia che dopo il crollo dell’URSS ha visto un peggioramento della capacità di controllo e di gestione di questo settore così importante per la sicurezza. La Russia insiste nella prospettiva di rilanciare il riprocessamento del combustibile – oggi economicamente insostenibile e in perdita – in uno scenario poco credibile di scarsità di Uranio fissile e di ripresa delle tecnologie basate sul Plutonio. Queste ipotesi sono perseguite dal programma BREST promosso da Rosatom l’agenzia nucleare nata dalle ceneri della Minatom sovietica. Questa è la ragione apparente per la quale la Russia è disposta a importare il combustibile esaurito come fonte di Plutonio e Uranio. Le principali osservazioni e raccomandazioni del Rapporto sono:

-le iniziative per prolungare la vita dei reattori nucleari, sponsorizzate dai Pasei donatori occidentali, rappresentano una pratica rischiosa;
-le decisioni sul tema sono oggi poco trasparenti e lasciate nelle mani di poche persone senza alcun vero dibattito pubblico;
-le iniziative di bonifica da contaminazione radioattiva vanno promosse dopo che vi sia stata una valutazione indipendente dai promotori;
-manca in Russia una Autorità di controllo terza che garantisca un giudizio indipendente;
-per l’esecuzione delle diverse attività di cooperazione in campo nucleare va istituita una entità di coordinamento internazionale sulla base di uno degli enti già esistenti;
-vanno condotti regolarmente audit sugli aspetti finanziari per garantire l’efficacia e la correttezza della spesa di fondi internazionali;
-è necessario un Masterplan di riferimento per le bonifiche nucleari elaborato dalla Russia e con una chiara indicazione del budget di spesa massimo

Bellona Foundation, 2004, 196 pagine, testo in inglese 
 

 

 

 

In questo quarto Rapporto della Fondazione si affronta la questione generale della gestione delle scorie in Russia che dopo il crollo dell’URSS ha visto un peggioramento della capacità di controllo e di gestione di questo settore così importante per la sicurezza. La Russia insiste nella prospettiva di rilanciare il riprocessamento del combustibile – oggi economicamente insostenibile e in perdita – in uno scenario poco credibile di scarsità di Uranio fissile e di ripresa delle tecnologie basate sul Plutonio. Queste ipotesi sono perseguite dal programma BREST promosso da Rosatom l’agenzia nucleare nata dalle ceneri della Minatom sovietica. Questa è la ragione apparente per la quale la Russia è disposta a importare il combustibile esaurito come fonte di Plutonio e Uranio. Le principali osservazioni e raccomandazioni del Rapporto sono: -le iniziative per prolungare la vita dei reattori nucleari, sponsorizzate dai Pasei donatori occidentali, rappresentano una pratica rischiosa; -le decisioni sul tema sono oggi poco trasparenti e lasciate nelle mani di poche persone senza alcun vero dibattito pubblico; -le iniziative di bonifica da contaminazione radioattiva vanno promosse dopo che vi sia stata una valutazione indipendente dai promotori; -manca in Russia una Autorità di controllo terza che garantisca un giudizio indipendente; -per l’esecuzione delle diverse attività di cooperazione in campo nucleare va istituita una entità di coordinamento internazionale sulla base di uno degli enti già esistenti; -vanno condotti regolarmente audit sugli aspetti finanziari per garantire l’efficacia e la correttezza della spesa di fondi internazionali; -è necessario un Masterplan di riferimento per le bonifiche nucleari elaborato dalla Russia e con una chiara indicazione del budget di spesa massimoBellona Foundation, 2004, 196 pagine, testo in inglese  

Potrebbero interessarti
ADV
×