Fari su Kyoto

  • 30 Marzo 2006

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Piccoli consumi, grandi numeri. Il caso dei fari è emblematico di come notevoli consumi si nascondano in atti quotidiani

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I fari delle auto consumano. Provare per credere. Accendete la vostra auto al minimo e azionate i fari. Noterete che il regime del motore cambia, aumentando in numero dei giri. Ebbene questo è il consumo dei fari. Piccolo, se su base individuale, importante se si pensa al numero delle auto circolanti nel nostro Paese

 
Non si sa se l’obbligo dei fari accesi sulle strade extraurbane di giorno previsto nel 2002 dal ministro Lunardi abbia avuto alcun effetto sotto il profilo della sicurezza. Quello che è certo è invece l’impatto in termini di emissioni di anidride carbonica.

Una valutazione cautelativa sul maggior consumo di carburante per il funzionamento diurno dei fari porta a una emissione annua pari a oltre 500 mila tonnellate. Si tratta dello 0,5% di quanto dovremmo ridurre per raggiungere l’obiettivo di Kyoto.

Per capire meglio la portata di questa apparentemente marginale decisione, basti dire che le emissioni di anidride carbonica in questione sono dello stesso ordine di grandezza di quelle non emesse grazie ai decreti sull’efficienza energetica nel 2005 (150 mila tonnellate equivalenti di petrolio risparmiate) o grazie alla potenza eolica installata in Italia sempre nel 2005 (452 MW).

 

Gianni Silvestrini

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