Controllo di qualità del pellet, le potenzialità della spettroscopia infrarossa

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La spettroscopia infrarossa è una tecnica analitica che può contribuire a determinare la composizione chimico-fisica dei biocombustibili solidi per consentirne un corretto utilizzo e una riduzione dei conseguenti problemi tecnici e ambientali. Vediamo in cosa consiste e come funziona.

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Il mercato dei biocombustibili solidi è in rapida crescita e ciò mette in evidenza il problema del controllo della qualità del prodotto.

Infatti la complessità chimica del materiale lignocellulosico ne influenza il suo utilizzo come biocombustibile e si rende pertanto necessaria una corretta identificazione e caratterizzazione della composizione chimico-fisica del prodotto in modo da consentirne un corretto utilizzo e una riduzione dei conseguenti problemi tecnici ed ambientali.

Le proprietà dei biocombustibili solidi vengono stabilite attraverso le specifiche tecniche, documenti che definiscono le classi di qualità in relazione al rispetto dei limiti di alcuni parametri chimico-fisici e di attributi qualitativi (origine e provenienza) del materiale costituente il biocombustibile. Tali specifiche appartengono al gruppo di norme internazionali UNI EN ISO 17225 – Biocombustibili solidi (vedi La qualità del pellet: conformità alla normativa tecnica).

La determinazione dei parametri chimico-fisici avviene mediante procedure standardizzate di laboratorio e definite dalla stessa normativa. L’applicazione di queste procedure richiede tempi lunghi …

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