Cosa serve alla finanza “verde” in Europa per fare il grande salto al 2030

Come sbloccare gli investimenti pubblici-privati in efficienza energetica e fonti rinnovabili: pubblicato il rapporto finale del gruppo di esperti, incaricato da Bruxelles di definire nuovi percorsi verso la “sostenibilità” ambientale di governi e imprese. Il ruolo dei green bond.

ADV
image_pdfimage_print

La finanza verde sta crescendo, ma non abbastanza da consentire all’Europa di centrare gli obiettivi su energia e clima al 2030 e ridurre del 40% le emissioni di anidride carbonica, come previsto dagli accordi siglati a Parigi nel 2015.

Gli Stati membri, infatti, dovranno investire almeno 180 miliardi di euro in più ogni anno nei vari settori della green economy, dalla riqualificazione energetica degli edifici alla nuova potenza installata negli impianti eolici e fotovoltaici, dalla mobilità elettrica alle tecnologie più efficienti in campo industriale.

Così Bruxelles ha incaricato un gruppo di esperti (High-Level Expert Group on Sustainable Finance, HLEG) di suggerire come sbloccare i capitali pubblici e privati, orientandoli verso la “sostenibilità” ambientale.

Tutte le raccomandazioni sono confluite in un documento appena pubblicato dalla Commissione …

ADV
×