Per Greenpeace la Commissione ignora il potenziale della mobilità rinnovabile e condivisa

  • 9 Novembre 2017

Secondo Greenpeace il pacchetto di misure per il settore dei trasporti reso noto ieri dalla Commissione Europea manca di una visione ambiziosa del futuro, che invece di essere fondata su una mobilità condivisa e sostenibile, risente della tradizionale "ossessione" per l'auto privata.

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“Il pacchetto di misure per il settore trasporti reso noto ieri dalla Commissione Europea manca di una visione ambiziosa del futuro, che dovrebbe essere fondata su una mobilità condivisa e alimentata da fonti rinnovabili. La Commissione ignora il potenziale della mobilità rinnovabile e condivisa”.

Questo, in sintesi, il parere di Greenpeace sui nuovi obiettivi per le emissioni medie di CO2 del nuovo parco autovetture e veicoli leggeri dell’UE, che saranno rispettivamente applicabili dal 2025 e dal 2030.

Dal 2013 nell’Ue, ricorda l’associazione, le emissioni di gas serra dal settore trasporti sono costantemente aumentate. Secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente, il trasporto su strada rappresenta il 73% delle emissioni del settore trasporti e il 44,5% viene dalle auto private.

Questi dati – secondo Greenpeace – evidenziano ancora di più l’inadeguatezza del piano presentato dalla Commissione, composto da misure “figlie di un’ossessione vecchia per l’autovettura con motore a combustione interna, come mezzo principe per il trasporto”.

Con la pubblicazione di questo piano – commenta l’associazione ambientalista – i governi nazionali e il Parlamento Europeo hanno ora l’opportunità di modificare la proposta venuta dalla Commissione, come già avviene in molte città d’Europa, nelle quali – spiega Greenpeace – si stanno denunciando le pressioni delle lobby dell’auto sulla Commissione.

Ricordiamo che il pacchetto mobilità pulita comprende nuove norme in materia di emissioni di CO2 con obiettivi sia per il 2025 sia per il 2030 che “incoraggiano la transizione dai veicoli convenzionali con motori a combustione interna a quelli puliti”.

Si prevede una riduzione del 15% al 2025 e del 30% al 2030 rispetto al 2021, anno base in cui i veicoli passeggeri non potranno emettere più di 95 gr CO2/km e quelli commerciali leggeri 147 gr CO2/km.

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