Infissi, una guida per scegliere quelli giusti e accedere alle detrazioni

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Il cambio degli infissi aumenta il comfort e l’efficienza energetica della propria abitazione. Capire qual è il prodotto più adatto alle nostre esigenze non è facile. Ad esempio: è meglio il legno o il PVC? Meglio un vetro riflettente o isolante? Le novità 2018 sulle detrazioni fiscali.

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Quando si ristruttura una casa la sostituzione degli infissi rappresenta una scelta difficile sia per i costi che per le svariate tipologie di modelli in commercio.

Dal legno al PVC, dall’alluminio semplice a quello anodizzato, esistono infissi per ogni esigenza e genere di abitazione ed è molto importante individuare quello adatto alle nostre esigenze per avere un beneficio in termini di comfort e di efficienza energetica. Addirittura ogni stanza potrebbe richiedere un infisso diverso per valorizzarne la diversa funzione.

Un elemento fondamentale da considerare nella scelta dell’infisso è la tenuta che deve garantire un buon livello di isolamento termico, evitando la dispersione di calore la cui causa principale è la formazione di ponti termici ovvero di punti in cui si manifestano flussi termici più rapidi che provocano scambi di calore maggiore.

Gli infissi esterni devono evitarne la formazione attraverso materiali performanti, vetri termoisolanti (a doppio o triplo strato, la cui camera può essere riempita di gas argon) e un’installazione accurata che realizzi un perfetto raccordo con la struttura, dal cassonetto al davanzale.

La posa in opera dell’infisso, se fatta male, può dare vita a condense, muffe e infiltrazioni, e può essere causa di contenziosi condominiali oltre che di un notevole dispendio energetico.

Oltre a chi installa l’infisso, che generalmente è il fornitore stesso, sarà coinvolto un altro operatore per l’installazione del controtelaio, che ancora l’infisso al muro. Il telaio può essere di legno, PVC o alluminio, ma nell’ultimo caso facciamo attenzione che sia “a taglio termico”, per evitare la formazione di ponti termici, altrimenti presenti negli infissi metallici. Molto importanti per determinare le proprietà isolanti di un infisso sono le guarnizioni che in genere sono due, una posta sull’anta e l’altra sul telaio fisso.

I requisiti per l’isolamento termico stabiliti per legge, variano da Regione a Regione, a seconda delle zone climatiche, ma le normative tecniche di riferimento per la tenuta degli infissi sono le seguenti:

  • Isolamento a tenuta all’aria (norma UNI-EN 12207);
  • Tenuta alle infiltrazioni d’acqua (norma UNI-EN 12208);
  • Resistenza alle sollecitazioni del vento (norma UNI-EN 12210);
  • Isolamento termico (norma UNI-EN 10077/2).

L’isolamento acustico è un altro parametro da tenere presente, soprattutto se abitiamo in contesti particolarmente rumorosi (vicino a ferrovie, aeroporti, industrie). Il grado di isolamento acustico dipende oltre che dal tipo di vetro installato (con singola o doppia vetrocamera), anche dal numero di guarnizioni montate e dalla corretta posa in opera del giunto tra infisso e controtelaio e tra controtelaio e muratura.

La norma UNI-EN 12207 regola anche la certificazione degli infissi dal punto di vista acustico: se un infisso viene definito di classe 3 o 4, vuol dire che ha un alto potere isolante.

Altri due fattori importanti da valutare nella scelta del nuovo infisso sono l’illuminazione e la ventilazione.

L’illuminazione dipende dall’esposizione e dal piano dell’abitazione, ma va considerata anche rispetto alla funzione del vano. Ad esempio le zone pasto e i vani soggiorno hanno bisogno di una luce maggiore rispetto alle stanze da letto quindi la superficie degli infissi deve essere sufficientemente ampia e il vetro non deve ostacolare la luce.

La ventilazione contribuisce al raggiungimento del comfort abitativo e della salubrità dell’ambiente e l’infisso giusto deve garantire un buon ricambio d’aria, la diluizione di odori e la diminuzione dell’umidità. A tal proposito l’infisso può essere dotato di un dispositivo di microareazione controllata che consente l’apertura di pochi millimetri, necessaria per impedire il fenomeno della condensa.

L’importanza del vetro

Le tipologie di vetri da poter installare sui serramenti esterni sono molteplici, a seconda della loro funzione e del contesto climatico in cui ci troviamo. Esistono vetri altamente isolanti termicamente o acusticamente, vetri completamente riflettenti, vetri basso-emissivi che utilizzano il gas argon all’interno della vetrocamera come elemento isolante.

Ci sono anche vetri selettivi, detti anche a controllo solare, che filtrano in modo intelligente i raggi solari, facendo passare la luce, ma non il calore. Questa tipologia di vetri risulta particolarmente adatta a zone fortemente soleggiate, poiché evitano il surriscaldamento degli ambienti.

Garanzia, manutenzione e sicurezza

È importante scegliere dei serramenti garantiti, a norma di legge e dotati di certificazione di prestazione, che durino nel tempo e che non abbiano bisogno di una continua manutenzione. Facciamo caso soprattutto alle ferramenta di apertura e chiusura e alle guarnizioni; preferiamo quelle in EPDM, materiale con una grande memoria, difficile da deformare.

Per una maggiore sicurezza è consigliabile scegliere una ferramenta a nastro, installata lungo tutto il perimetro dell’anta, con funzione anti-effrazione. Il livello di sicurezza dipende dal meccanismo di chiusura che può variare a seconda delle esigenze: le finestre più sicure sono quelle con 4 punti di chiusura, vetri antisfondamento, placca anti-perforazione e maniglia antiscasso.

Infine, non possiamo tralasciare l’estetica dell’infisso che non solo deve “sposarsi” con lo stile della nostra casa, ma deve anche rispettare molto spesso alcune regole di decoro architettonico. Ad esempio nei palazzi d’epoca o in contesti storici, spesso, la scelta dell’infisso è di tipo condominiale e obbligata rispetto allo stile dell’edificio.

Infissi in PVC, legno o alluminio?

È il primo dubbio che assale chi deve scegliere il nuovo infisso per la propria casa. Ecco in sintesi le caratteristiche e i costi dei 3 materiali.

L’alluminio è molto versatile, leggero e resistente e può essere utilizzato per la realizzazione di serramenti di qualsiasi tipologia, anche di dimensioni extra e con forme particolari. Ha un’ottima tenuta agli agenti atmosferici e una buona durata nel tempo. Se non è a taglio termico può avere scarse doti di isolamento termico, oltre che acustico. I costi, per gli infissi più performanti, non sono contenuti: per una finestra fissa di 1 mq la spesa, inclusa di Iva e manodopera, si aggira sui 250-350 euro, per una finestra a vasistas sui 400-500 euro, per una finestra scorrevole la spesa può superare i 1.000 euro.

Il PVC (cloruro di polivinile) è un materiale di origine plastica, tra i più versatili. Molto utilizzato per gli infissi perché vanta ottime caratteristiche di resistenza e di isolamento sia termico che acustico. Si consigliano quelli con più di 5 camere d’aria che sono perfettamente impermeabili e non rischiano di creare condensa.

Abbastanza leggero, può essere lavorato agevolmente con varie finiture e colori, e resta comunque la soluzione più economica. Pur essendo un prodotto di natura chimica, in commercio ci sono ormai infissi in PVC certificati eco-compatibili, che non contengono tracce di piombo né sostanze cancerogene, come gli ftalati.

I serramenti in PVC devono essere dotati di opportuni rinforzi dei profili, posizionati sia sull’anta che sul telaio, che impediscano le deformazioni dovute all’azione degli agenti climatici. La nota dolente riguarda le finestre di grandi dimensioni, sui 3 metri d’altezza su anta unica, che possono presentare delle limitazioni. I costi sono inferiori agli altri due materiali: per una finestra fissa di 1 mq la spesa, inclusa di Iva e manodopera, si aggira sui 100-200 euro, per una finestra a vasistas sui 150-250 euro, per una finestra scorrevole la spesa non supera gli 800 euro.

Il legno è il materiale naturale per eccellenza e da sempre viene utilizzato per creare infissi belli, solidi ed ecosostenibili. Isolante per natura, sia da punto di vista termico che acustico, con le dovute cure può durare una vita.

Le note dolenti riguardano i costi e le necessità di manutenzione. Nonostante gli infissi in legno vengano realizzati con trattamenti termici e chimici all’avanguardia e con finiture con vernici resistenti (e atossiche), dopo qualche tempo sarà comunque necessario preservarne le caratteristiche di impermeabilità e colore attraverso una buona manutenzione. Il costo medio di un infisso in legno è di 200-250 euro per una finestra fissa di 1 mq, 250-350 euro per una finestra a vasistas e 800-900 euro per una finestra scorrevole.

Le combinazioni

Molto diffusi in commercio gli infissi che sfruttano le potenzialità di ogni materiale combinandole tra loro. Vi sono prodotti, ad esempio, realizzati con una struttura interna di PVC, per sfruttarne le proprietà isolanti e con una copertura in alluminio, per dare all’infisso le sue caratteristiche di resistenza e durata.

Dall’unione fra legno e PVC o alluminio sono nati infissi ibridi che coniugano le proprietà del legno per la parte interna dell’infisso e i vantaggi del PVC o dell’alluminio per la parte esterna: si tratta di infissi con elevate prestazioni di isolamento termico e acustico e di resistenza nel tempo, che non richiedono grandi operazioni di manutenzione.

Dobbiamo, però, considerare una spesa maggiore visti i costi delle due materie prime, più quelli per la lavorazione e l’assemblaggio. Il costo per un infisso in legno-alluminio, considerando una finestra fissa di 1 mq, non è inferiore a 450-500 euro.

Le novità 2018 sulle detrazioni fiscali

L’acquisto e la posa in opera delle finestre e degli infissi rientra nell’ecobonus per la riqualificazione energetica degli edifici.

Con la Legge di Bilancio la detrazione fiscale viene prorogata al 31 dicembre 2018, tuttavia l’aliquota passa dal 65% al 50% per le spese sostenute dal 1º gennaio 2018.

L’intervento deve configurarsi come sostituzione o modifica di elementi già esistenti con altri con particolari prestazioni di isolamento (non come nuova installazione). I nuovi infissi devono garantire un valore di trasmittanza termica (Uw) inferiore o uguale ai limiti riportati nella tabella 2 del D.M. 26 gennaio 2010 secondo le varie zone climatiche italiane. La detrazione è fino a 60mila euro.

La detrazione per le spese di risparmio energetico può essere fruita anche dai familiari conviventi del soggetto che detiene o possiede l’immobile oggetto dell’agevolazione. Quindi sia il coniuge, figli che parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado, possono sostenere le spese per la realizzazione dei lavori e fruire dell’agevolazione fiscale.

Ricordiamo che per gli infissi è anche possibile la detrazione del 50% per le ristrutturazioni edilizie.

(Articolo originariamente pubblicato il 12 settembre 2018, aggiornato a marzo 2018)

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