Realacci ed Epifani: “La SEN sia atto del Parlamento e abbia obiettivi anche al 2050”

I presidenti della Commissione Ambiente e della Attività Produttive della Camera in una lettera congiunta ai ministri dell'Ambiente e dello Sviluppo Economico propongono idee sulla nuova SEN. Ad esempio FER elettriche al 55% al 2030 ed eliminazione del carbone prima del 2030.

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“L’elaborazione della nuova Strategia Energetica Nazionale è strettamente connessa agli impegni per il contrasto ai mutamenti climatici in atto ed è un passaggio importante per capire il futuro economico, ambientale, sociale, geopolitico del nostro Paese. Il Parlamento ha per questo motivo chiesto e ottenuto un prolungamento dei tempi per la consultazione pubblica aperta ai soggetti interessati e ritiene necessario individuare forme di legittimazione parlamentare del documento finale. Per il futuro dell’Italia servono obiettivi al tempo stesso ambiziosi e praticabili”.

Lo affermano congiuntamente Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, e Guglielmo Epifani, presidente della Commissione Attività Produttive di Montecitorio sulla lettera congiunta inviata a titolo personale ai ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico per proporre un contributo al dibattito sulla nuova SEN.

Vista l’importanza del tema Realacci ed Epifani, ha proposto, a titolo personale, un contributo al dibattito in corso su alcuni dei punti che riteniamo significativi. Qui alcuni elementi che si vogliono introdurre o rafforzare nella SEN:

  • avere anche un orizzonte al 2050;
  • oltre agli obiettivi legati all’efficienza per quella data, in analogia con quanto accade per altri Paesi, va posto anche l’obiettivo della produzione elettrica al 100% di fonti rinnovabili;
  • forte ruolo nell’aumento della generazione elettrica da rinnovabili può venire dalla promozione dell’autoconsumo e dello scambio sul posto attraverso una forte diminuzione degli oneri di sistema per cittadini, imprese ed enti locali;
  • l’obiettivo dell’eliminazione del carbone nella produzione elettrica, qualificante nel confronto con altri Paesi europei, va collocato prima del 2030;
  • il 48% di fonti energetiche rinnovabili nella produzione elettrica al 2030 appare un obiettivo timido, potrebbe essere portato almeno al 55%;
  • il gas può svolgere un ruolo importante nella transizione, ma l’insieme delle proposte avanzate vanno sottoposte ad un’analisi più accurata rispetto alla loro effettiva utilità per il Paese;
  • nella trazione il metano, con la piena integrazione del biogas, può svolgere un ruolo importante nei grandi mezzi e può essere centrale anche nel trasporto marittimo;
  • per la mobilità elettrica è fondamentale una rapida e completa diffusione dei punti di ricarica in tutto il Paese, oltre a facilitazioni normative nell’uso urbano;
  • grande attenzione va posta anche alla riconversione della filiera automotive;
  • necessario semplificare la normativa sulle rinnovabili, ovviamente senza abbassare la tutela ambientale, in particolare per il revamping degli impianti eolici e solari esistenti;
  • un grande contributo alle politiche energetiche e di contrasto ai mutamenti climatici può venire dagli interventi sull’efficienza energetica che incrociano anche la missione dell’industria 4.0;
  • le politiche di incentivazione fiscale nell’edilizia vanno rafforzate e qualificate, puntando anche ad una maggiore integrazione tra efficienza e messa in sicurezza antisismica e prevedendo interventi in favore dei cittadini incapienti.

Ricordiamo che al momento il termine ultimo fissato per le osservazioni sulla Strategia Energetica Nazionale è il 31 agosto.

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