Ispra: per emissioni elettrico meglio rinnovabili che efficienza

Se le emissioni del settore elettrico sono scese in questi ultimi anni, il merito è delle fonti pulite. L'efficienza energetica, sulla quale il Governo ha annunciato sarà centrata la SEN, a scapito delle rinnovabili, almeno nel settore elettrico è molto meno efficace nel tagliare le emissioni climalteranti.

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Le emissioni del settore elettrico in questi ultimi 15 anni sono calate soprattutto grazie alle rinnovabili, mentre il miglioramento delle tecnologie del termoelettrico e l’efficienza energetica hanno avuto un ruolo secondario.

Questa la conclusione del nuovo rapporto Ispra “Fattori di emissione atmosferica di CO2 e altri gas a effetto serra nel settore elettrico” (link in basso).

Le emissioni di CO2 – si legge nel documento – sono diminuite da 126,2 Mt nel 1990 a 93,6 Mt nel 2015, mentre la produzione lorda di energia elettrica è passata nello stesso periodo da 216,6 TWh a 283 TWh.

Un’idea dell’evoluzione la dà bene in grafico sotto, che mette a confronto il PIL, e dunque l’impatto della crisi economica, con  le emissioni e i consumi e la produzione di elettricità.

Come si vede, il rapporto tra emissioni di CO2 e generazione di energia elettrica mostra una rapida diminuzione, specie dal 2007 in poi, con il boom delle nuove rinnovabili.

Questi altri tre grafici mostrano rispettivamente la penetrazione delle nuove rinnovabili nel sistema elettrico, l’evoluzione dell’uso dei diversi combustibili nel termoelettrico e la trasformazione del mix della produzione elettrica.

“L’analisi della decomposizione – sottolinea l’Ispra – mostra che storicamente l’aumento dell’efficienza tecnologica nel settore termoelettrico e il connesso incremento della quota di gas naturale hanno avuto un ruolo dominante nella diminuzione delle emissioni di CO2, tuttavia negli ultimi anni il significativo incremento della quota di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili assume un ruolo prevalente rispetto agli altri fattori considerati”.

In particolare, nel periodo 1990-2015 le rinnovabili hanno impattato sul taglio delle emissioni per un 26,64%, la tecnologia per un 16,47% e le diverse tipologie di combustibili per il 6,61% (vedi grafico)

Altro messaggio importante che arriva dal rapport: l’efficienza energetica, sulla quale il Governo ha annunciato sarà centrata la SEN, a scapito delle rinnovabili, almeno nel settore elettrico è uno strumento molto meno efficace nel tagliare le emissioni climalteranti rispetto a eolico, fotovoltaico e le altre FER.

“Utilizzando i fattori di emissione per i consumi elettrici stimati per il 2015 – spiega l’Ispra – il risparmio di un kWh a livello di utenza consente di evitare l’emissione in atmosfera di un quantitativo di CO2 pari al rispettivo fattore di emissione nazionale, ovvero 315 g, mentre la sostituzione di un kWh prodotto da fonti fossili con uno prodotto da fonti rinnovabili consente di evitare l’emissione di 544 g CO2″.

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