Consumi elettrici a gennaio: quasi autarchici con il freddo e lo stop dell’atomo francese

A gennaio per il freddo e il fermo del nucleare francese la domanda di elettricità in Italia cresce del 4,9% su gennaio 2016. Oltre il 95% della richiesta è coperta dalla produzione nazionale. Il termoelettrico in aumento del 21%. L'effetto è un forte aumento del PUN. I dati Terna.

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A gennaio la domanda di elettricità è cresciuta del 4,9% rispetto allo stesso mese di un anno prima, secondo l’ultimo report mensile di Terna (pdf).

Ma l’aspetto interessante, oltre ai ben 27,8 GWh richiesti, è che per il 95,4% questi sono stati da generati da produzioni nazionali (26,8 TWh), al netto dei pompaggi.

Infatti nel primo mese dell’anno si è avuto un calo del saldo con l’estero del 67,8% e, al contempo, una produzione del termoelettrico in crescita del 21,1%, sempre su gennaio 2016, che ha così coperto circa il 67% del fabbisogno.

A causare questo aumento della domanda elettrica il notevole abbassamento delle temperature nella prima metà di gennaio, che si è unito al fermo del nucleare francese (in alcuni giorni si sono avute situazioni di export netto con Svizzera, Francia e Slovenia).

Questa convergenza di fattori ha portato ad una notevole crescita dei prezzi dell’elettricità (e non solo in Italia). Sulla Borsa italiana il prezzo medio di acquisto dell’energia elettrica (PUN) è arrivato a 72,24 €/MWh, ai massimi dall’autunno del 2012 (vedi QualEnergia.it).

Rispetto a gennaio 2016 i prezzi delle zone Nord e Centro Nord hanno registrato un aumento medio pari a 29,5 €/MWh, mentre per le altre zone si è avuto un aumento medio di 16,7 €/MWh.

Riguardo ai consumi a livello territoriale, la variazione tendenziale di gennaio 2017 è risultata in linea con la media nazionale al Nord (+4,5%) e al Centro (+4,7%), al di sopra al Sud (+5,7%).

Per quanto concerne il dato congiunturale, il valore destagionalizzato dell’energia elettrica richiesta a gennaio 2017 ha fatto registrare per il terzo mese consecutivo un incremento pari a +1,9% rispetto a dicembre. Il trend, dunque, prosegue su un andamento crescente.

Le fonti rinnovabili hanno coperto il 28,5% della produzione nazionale e il 27,5% della domanda del mese. In aumento, sullo stesso mese del 2016, la produzione idroelettrica e, in misura minore, quella fotovoltaica (vedi tabella).

A gennaio 2017 la punta in potenza si è avuta mercoledì 11, alle ore 11: è stata di 54.512 MW. Nel grafico a torta ecco come è stato coperto quel fabbisogno:

Per i dati dell’anno 2016: Domanda elettrica giù del 2,1% e rinnovabili al 34,2%. I dati Terna per il 2016

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