“Second Report on the State of the Energy Union”, la decarbonizzazione poco ambiziosa dell’UE

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Il nuovo rapporto pubblicato oggi mostra i progressi fatti su rinnovabili, efficienza energetica ed emissioni, ma non tiene conto di quanto bisognerebbe fare per rispettare l'impegno preso a Parigi. Italia in ritardo sull'obiettivo interconnessione e con prezzi elettrici ancora sopra la media UE.

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Per l’Europa l‘obiettivo 2020 sulle rinnovabili è decisamente a portata di mano e anche in quanto a decarbonizzazione l’Unione è andata bene, aumentando il Pil del 50% in 15 anni a fronte di una riduzione delle emissioni del 22%.

Questi i dati più importanti della seconda edizione del report State of the Energy Union, pubblicata oggi dalla Commissione europea (vedi allegati in basso).

Un rapporto che mostra i progressi fatti – nel grafico sotto il disaccoppiamento tra Pil ed emissioni – ma che non tiene conto di quanto bisognerebbe fare per rispettare l’impegno preso a Parigi – fermare la temperatura globale a +1,5 °C dai livelli preindustriali – e di quanto siano inadeguati e poco ambiziosi gli obiettivi per il 2030.

Per le fonti rinnovabili ad esempio il target 2030 per le rinnovabili proposto dal Pacchetto d’Inverno della Commissione resta al 27%: una quota praticamente da scenario “business as usual”.

Come si vede dal grafico sotto, l’UE già nel 2014 era al 16% di rinnovabili sui consumi finali lordi di energia, quando come sappiamo l’obiettivo 2020 è del 20%.

L’Italia ha già superato tre anni fa il suo target nazionale per il 2020, 17% di energia da rinnovabili sugli usi finali (vedi grafico sotto), anche se c’è chi contesta la metodologia di calcolo dell’obiettivo.

“In realtà – spiega ad esempio Luca Iacoboni di Greenpeace – il raggiungimento dell’obiettivo (per l’Italia, ndr) è dovuto a un mero adeguamento dei dati statistici 2010 e, in gran parte, alla revisione Istat del dato dell’uso di biomassa per produrre calore, prima sottostimato; e dunque non ad un reale aumento delle energie rinnovabili per la produzione di energia.”

Un settore in cui gran parte degli Stati UE hanno molto da fare è sicuramente nei trasporti:

Come anche nei consumi termici:

Tra i tantissimi aspetti trattati dal nuovo report della Commissione c’è quello cruciale dell’interconnessione tra i vari sistemi elettrici.

L’Italia, come si vede dal grafico sotto, è tra gli Stati che ancora sono lontani dall’obiettivo di avere una capacità di interconnessione pari ad almeno il 10% della produzione elettrica.

Anche sui prezzi elettrici, come noto, il nostro Paese sconta uno svantaggio sulla media europea. Qui un confronto tra i prezzi sul mercato elettrico, all’ingrosso:

Qui quelli dell’energia elettrica al dettaglio:

 

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