Sistemi di accumulo, il mercato 2016 verso il raddoppio

“Verso una crescita paragonabile a quella del fotovoltaico negli anni passati”. Italia tra i mercati caldi. Grande spinta da usi "dietro il contatore". Nei prossimi 9 anni, secondo le previsioni di IHS, il volume delle installazioni annuali si moltiplicherà per un fattore 10, arrivando a circa 20 GWh, spinto dal calo dei prezzi.

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Il mercato mondiale delle batterie connesse alla rete quest’anno arriverà 2,9 GWh, più del doppio rispetto agli 1,4 GWh installati nel 2015.

La previsione arriva da IHS Markit, che nella nota stampa in cui la presenta parla anche di prospettive uniche di crescita per molte imprese.

Come tecnologia, riportano gli analisti, guadagnano sempre più terreno i sistemi agli ioni di litio, che entro il 2025, si prevede, peseranno per l’80% delle installazioni.

“L’energy storage sta per vivere una crescita paragonabile a quella del fotovoltaico negli anni passati, suscitando grandi interessi in un’ampia platea di soggetti – spiega l’analista IHS Marianne Boust – come si nota dalle recenti fusioni e acquisizioni.”

In questi mesi, infatti, come abbiamo ricordato venerdì pubblicando l’analisi di GTM Research, ci sono state diverse operazioni molto importanti: dall’accordo Total-Saft all’acquisizione di 1Energy da parte di Doosan, passando per l’intesa tra Engie e Green Charge Networks, mentre tutti aspettano la prossima mossa di Tesla.

Nei prossimi 9 anni, prevede IHS, il volume delle installazioni annuali si moltiplicherà per un fattore 10, arrivando a circa 20 GWh al 2025, un boom che sarà spinto dai cali dei prezzi.

Tra i mercati più importanti, IHS cita Stati Uniti e Giappone, Sud Africa, Kenya e Filippine, mentre come si vede dal grafico anche l’Italia avrà tassi di crescita e volumi notevoli.

Ad alimentare il mercato delle batterie, saranno poi soprattutto le installazioni cosiddette “dietro al contatore”, come ad esempio le batterie installate per incrementare l’autoconsumo da fotovoltaico. Allo storage lato utente sarà infatti riconducibile circa la metà dell’installato totale.

Uno sviluppo che, sottolinea Boust, “stravolgerà i business model consolidati delle utility”.

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