Consumi elettrici: cresce la quota del termoelettrico e cala quella delle rinnovabili

Rinnovabili a passi di gambero. Continua a diminuire la produzione idroelettrica, non compensata dalle altre fonti rinnovabili. Nei primi due mesi dell’anno, nonostante il leggero calo della domanda di elettricità scende anche la percentuale coperta dalle rinnovabili: è del 29,5%; mentre nel primo bimestre 2015 era del 31,3% e in quello del 2014 del 33,4%.

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Secondo il rapporto mensile di Terna (vedi allegato in basso) a febbraio la domanda di energia elettrica (25,4 TWh) è stata pressoché identica a quella del febbraio 2015, tuttavia visto che questo febbraio ha avuto un giorno in più e le temperature medie mensili sono state più elevate di circa 3°C, il dato rettificato è di -2,2%.

Il fabbisogno elettrico del mese è stato coperto per il 31,4% da fonti rinnovabili, che rappresentano il 38% della produzione nazionale. Tra le fonti pulite la migliore “performance” rispetto ad un anno fa l’ha registrata l’eolico con 2, 17 TWh, cioè il 44,2% in più. In calo del 21,3% sul 2015 l’idroelettrico (circa 1,8 TWh in meno rispetto a febbraio 2014, quando la produzione del mese fu di 4,3 TWh). Diminuisce rispetto al 2015 anche la generazione da fotovoltaico (-10,3%). La produzione di bioenergia è stimata in circa 3,2 TWh (nella tabella di Terna è inclusa nel termoelettrico).

Il dato più rilevante dall’analisi statistica di Terna è che la quota delle rinnovabili sui consumi continua a scendere, anziché, come sarebbe logico, ad aumentare. Infatti, nei primi due mesi dell’anno, nonostante una diminuzione della domanda di energia elettrica (-0,8%), la quota coperta dalle rinnovabili diminuisce al 29,5% (è del 35,1% la quota sulla produzione nazionale), mentre nel primo bimestre 2015 era del 31,3% (al 37,8% sulla produzione). Nel periodo gennaio-febbraio 2014 era addirittura del 33,4%, con consumi anche leggermente superiori ai due anni successivi.

A parte il sensibile calo del fotovoltaico, pari a 250 GWh circa (-10,4%), nei primi due mesi dell’anno continua ad essere sempre significativa la diminuzione della produzione da idroelettrico: 1,6 TWh in meno rispetto al periodo gennaio-febbraio 2015 (quasi 3,7 TWh in meno sul primo bimestre 2014, cioè il 43% in meno). Un decremento non compensato dalla maggiore produzione da eolico (+21,5%).

Al netto della produzione elettrica dalla bioenergia, il termoelettrico fossile in questi primi due mesi dell’anno ha soddisfatto il 54,7% della domanda. Questa quota era del 51,5% nel 2015 e del 51% nel 2014.

Nei primi due mesi dell’anno la produzione nazionale ha costituito l’83,4% dell’offerta di energia elettrica.

Le potenze massime richieste a gennaio e a febbraio sono state, rispettivamente, 51.551 MW (martedì 19 gennaio, alle ore 18) e 49.157 MW (giovedì 4 febbraio, alle ore 19).

Rapporto mensile Terna (febbraio 2016) – pdf

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