Direttiva europea sull’efficienza energetica, qualche spunto per migliorarla

A fine gennaio si è chiusa la consultazione pubblica per la nuova versione della direttiva europea sull’efficienza energetica. Diversi gli spunti per migliorare la normativa sul risparmio energetico ce li fornisce la Federazione italiana per l'uso razionale dell'energia (FIRE).

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A fine gennaio si è chiusa la consultazione pubblica per la nuova versione della direttiva sull’efficienza energetica 2012/27/UE dopo circa tre anni dalla sua pubblicazione (il 10 febbraio si chiuderà quella sulle fonti rinnovabili). Attraverso la consultazione, alla quale hanno potuto partecipare tutti gli stakeholder e i cittadini interessati, la Commissione ha voluto raccogliere spunti e suggerimenti per la nuova direttiva che dovrebbe essere pubblicata nella seconda metà del 2016.

La consultazione ha toccato diversi aspetti, dagli schemi obbligatori di efficienza energetica alla misurazione, dalle bollette energetiche al fondo nazionale per l’efficienza energetica, e FIRE ha dato il proprio contribuito rispondendo alle questioni di maggiore interesse e competenza (tra l’altro hanno partecipato 11 portatori di interesse italiani su 293 proposte presentate, un buon risultato se confrontato con gli altri stati membri, fra cui spiccano la Germania e il Regno Unito).

Una delle considerazioni principali è stata quella riguardante 

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