Auto elettrica e smart grid, ecco come in Germania procede l’integrazione

Un'utility tedesca dà incentivi per la ricarica di mezzi elettrici quando la domanda è scarsa rispetto alla produzione. Si moltiplicano i progetti per usare batterie automotive giunte a fine vita come accumuli stazionari. La mobilità elettrica sarà un ingrediente della rete intelligente.

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È un’idea ormai consolidata che i veicoli elettrici saranno un elemento fondamentale della rete elettrica intelligente. Le batterie delle auto elettriche, infatti, assorbendo energia quando ce n’è in eccesso o fornendo altri servizi di rete, possono fare molto per la smart grid, la rete intelligente capace di coordinare la generazione distribuita da fonti rinnovabili in larga parte non programmabili.

L’iniziativa di Lichtblick

Tra i piccoli passi che si stanno compiendo in questa direzione va segnalata l’iniziativa avviata in Germania dall’utility Lichtblick: ha deciso di incentivare la ricarica dei mezzi elettrici nelle fasce orarie di bassa domanda, durante le ore notturne, nelle quali i prelievi sono scarsi, ma spesso c’è una notevole produzione dovuta all’eolico.

Senza gli incentivi che si stanno per introdurre, i proprietari di auto elettriche, attualmente ancora scarsi, ricaricano i mezzi in gran parte verso le 6-7 di sera, al rientro dal lavoro, contribuendo ad aumentare il picco serale della domanda. È quindi chiaro il vantaggio di spingerli a mettere in carica l’autovettura di notte.

Sconti sugli oneri di rete

Secondo Lichtblick (vedi comunicato stampa allegato in basso), gli sconti in questione sull’elettricità prelevata dalle 21 alle 6 di mattina in alcuni casi potrebbero far risparmiare anche il 30% sulla bolletta, con una minore spesa che può arrivare ai 200 euro l’anno.

L’iniziativa è possibile grazie alla normativa tedesca sul mercato elettrico che permette di adottare politiche di gestione della domanda, incentivando determinati consumi in certe fasce orarie, grazie agli sconti sugli oneri di rete.

È solo l’inizio

Quanto fatto da Lichtblick è però solo un assaggio di quel che si potrebbe fare in futuro: la misura è alquanto tagliata con l’accetta, essendo lo sconto tarato sull’intera fascia oraria, prescindendo da altri fattori. L’utente, infatti, è incentivato a ricaricare anche nelle notti in cui non c’è eccesso da produzione da eolico, mentre invece se ci fosse troppa produzione da fotovoltaico, ovviamente di giorno, magari in qualche domenica di sole, non si potrebbe contare sull’assorbimento da parte dei mezzi elettrici.

Il passo decisivo di queste politiche di gestione della domanda ci sarà quando sarà possibile un dialogo in tempo reale tra sistema di ricarica del veicolo e rete pubblica, tale da aumentare i prelievi esattamente quando serve all’equilibrio del sistema e per fornire anche altri servizi alla rete.

Le prospettive del vehicle to grid

Secondo Navigant Research, entro il 2022 saranno venduti oltre 250mila veicoli elettrici con tecnologia vehicle to grid (V2G), cioè capaci di fornire servizi di rete, e i ricavi che si avranno con queste flotte passeranno dai 900mila dollari l’anno del 2013 a 190,7 milioni di dollari al 2022.

Insomma, quel che si sta facendo in Germania è solo l’inizio dell’integrazione dei mezzi elettrici nella smart grid. Un’integrazione che potà avvenire in molti modi. Una forma di simbiosi molto semplice da mettere in pratica, ad esempio, è quella nella quale le batterie delle auto elettriche “invecchiano” e le loro prestazioni calano troppo per garantire l’autonomia necessaria ai mezzi. Ma queste possono trovare una seconda vita come accumuli stazionari al servizio delle rinnovabili, tagliando così di netto i costi dello storage.

Ricarica veloce e seconda vita alle batterie delle auto

Progetti che percorrono questa strada ne abbiamo già visti diversi: in Giappone, ad esempio, Sumitomo Corp., in collaborazione con Nissan, ha realizzato con le batterie usate un sistema di accumulo al servizio di un parco fotovoltaico da 10 MW vicino ad Osaka. In Germania, a Lünen, in Westfalia, una joint venture tra Daimler AG, The Mobility House AG e Getec sta realizzando un sistema di accumulo con batterie usate da 13 MWh, che fornirà servizi di bilanciamento alla rete tedesca.

L’ultima notizia in questa direzione è quella della collaborazione tra Renault e Connected Energy (comunicato allegato in basso). Nel loro progetto le batterie delle auto a fine vita saranno usate come accumuli stazionari che, oltre ad assorbire la produzione intermittente delle rinnovabili e prelevare elettricità nei momenti di bassa domanda (e tariffe scontate), supporteranno dei punti di ricarica in modo da rendere più rapido il rifornimento dei mezzi elettrici.

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