Quali consumi petroliferi nelle principali economie mondiali

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Un interessante sguardo sui consumi petroliferi in diverse nazioni dagli anni '80. I dati pubblicati dalla statunitense Energy information Administration e ripresi graficamente dal blog Peak Oil Barrel. Al 2013 la domanda mondiale si attestava a 91,1 milioni di barili/giorni, cioè il 37% in più rispetto al 1990. Il forte calo in Italia.

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Un interessante sguardo d’insieme sui consumi di petrolio in diverse nazioni del mondo è pubblicato dalla statunitense Energy information Administration (EIA). Per molte nazioni i dati sono disponibili anche fino al 2014. E’ probabile che i consumi globali non siano comunque cresciuti di molto nel 2015. Al 2013, comunque, la domanda giornaliera mondiale si attestava a 91,1 milioni di barili, mentre all’inizio degli anni ’90 era intorno ai 66,5 milioni di b/g, cioè c’è stata una crescita della domanda di prodotti petroliferi del 37% in circa 13 anni.

I grafici (elaborati dal blog di Ron Patterson, Peak Oil Barrel), che riportiamo sotto in migliaia di barili/giorno consumati, possono essere interpretati in diversi modi: in base all’incremento del Pil dei diversi paesi o in alcuni casi in relazione al calo di questi, sulla base dell’andamento dei prezzi del barile oppure al variare dell’intensità energetica. Sta di fatto che i Paesi OCSE nel complesso segnano una trend di decremento dei consumi petroliferi dal 2007, anno di inizio crisi economica mondiale (vedi anche consumi di Francia, Germania, Spagne e UK).

L’Italia è il paese che, tra questi, riduce maggiormente i propri consumi petroliferi: c’è stato un picco nel 1998, ma da allora il tracollo: -36,4%.

Al contrario, Cina, Medio Oriente (così come Arabia Saudita nello specifico), Asia e Oceania registrano un trend costantemente in crescita del fabbisogno di petrolio, con maggiori tassi di crescita soprattutto dalla seconda metà degli anni ’90.

Gli Stati Uniti hanno avuto il loro picco dei consumi tra il 2004 e il 2007. La crisi non ha comunque inciso come in Europa sul calo dei consumi petroliferi che dopo il 2009 si stabilizzano.

Un caso a parte è quello della Russia e delle ex repubbliche sovietiche: nel complesso vedono una domanda di petrolio in diminuzione rispetto al periodo dello sfaldamento dell’URSS. La Russia ha lentamente ripreso i consumi che restano tuttavia ancora bassi rispetto ai primi anni ’90.

Il Giappone ha un decremento del 25% dal picco del 2006. Si noti un leggero e momentaneo rialzo nel 2012, l’anno successivo della tragedia dei reattori di Fukushima (marzo 2011).

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