Quel “mosaico” fotovoltaico fatto con i soldi dei risparmiatori

A metà tra una banca virtuale e una piattaforma di crowdfounding, il portale statunitense Mosaic sviluppa un'interessante esperienza di finanziamento del fotovoltaico: mette in contatto chi ha dei risparmi che intende investire in progetti 'sostenibili' ma con buoni rendimenti, e chi cerca capitali per realizzare impianti fotovoltaici.

ADV
image_pdfimage_print

L’idea sembra buona: un portale che mette in contatto chi ha dei risparmi che vuole investire in qualche iniziativa sostenibile e pulita, ma con buoni rendimenti, con chi cerca capitali per realizzare impianti fotovoltaici. Un’idea così attraente da essere uno dei business model studiati dalla IEA nel suo ultimo report dedicato alle idee per promuovere il FV. Stiamo parlando di Mosaic, il marketplace online statunitense per chi vuole investire nel fotovoltaico anche solo pochi dollari.

Vediamo come funziona. Gli investitori, dopo aver creato un account sul portale, possono sfogliare le varie proposte di investimento in progetti fotovoltaici reali, descritti con prospetti che rispettano le prescrizioni dell’autorità di mercato USA, la Securities and Exchange Commission (SEC). Si tratta di progetti di impianti dai 50 kWp in su (per ora situati solo negli Satets), nei quali i risparmiatori possono investire somme a partire da 25 dollari. Una volta che gli impianti sono operativi e generano rendite gli investitori incassano rendimenti che vanno dal 4,5 al 6% l’anno.

I progetti finanziati sono in genere configurazioni simili ai nostri SEU: impianti, su tetto o a terra, concepiti per fornire energia ad un cliente terzo, un’azienda o anche un’utility che poi rivende l’energia, e soddisfa così l’obbligo che le compagnie elettriche hanno negli Usa di ricavare dalle rinnovabili parte dell’energia. Proprietarie degli impianti e destinatarie del prestito erogato tramite Mosaic sono delle società concepite ad hoc, ‘Special Purpose Entities’, controllate dagli sviluppatori e che ripagano il finanziamento grazie alla vendita dell’elettricità e agli incentivi, in particolare i Solar Renewable Energy Certificates, una sorta di Certificati Verdi statunitensi, salvo poi consentire al cliente di acquistare l’impianto FV una volta che l’investimento si sia ripagato.

In pratica Mosaic funziona come una banca virtuale concentrata sul fotovoltaico: raccoglie i soldi dei risparmiatori e concede agli sviluppatori finanziamenti della durata tipica di oltre 10 anni. Come compenso Mosaic chiede una fee pari al 2-3% de prestito che concede e incamera un punto percentuale di rendimento sull’investimento di cui è intermediaria: se ad esempio concede a uno sviluppatore un finanziamento al 7%, il ritorno che avranno i risparmiatori che vi hanno investito sarà del 6%, mentre l’1% andrà al portale.

Punto forte di Mosaic è che consente ai risparmiatori di investire in qualcosa di pulito e tangibile: si possono anche vistare gli impianti fotovoltaici. Anche i ritorni, come visto, sono attraenti, in un ottica di risparmio, dato che i rischi anche se esistenti sono relativamente bassi. Punto debole, dal punto di vista del risparmiatore, è il fatto che i bond sono vincolati a 25 anni e che non possono essere rivenduti su un mercato secondario.

Nel complesso la cosa sembra funzionare: da quando ha iniziato l’attività, nel 2012, Mosaic ha messo in moto circa 8 milioni di dollari di investimenti in vari progetti commerciali. 

Un altro progetto analogo è Cloudsolar, che permette di acquistare quote di gradi impianti, mentre in Italia un’esperienza simile, ma con significative differenze, è quella di Retenergie, progetto tra il crowdfunding e il gruppo d’acquisto che ha realizzato diversi impianti “collettivi”.

ADV
×