Primo trimestre 2014: cresce il contributo elettrico delle rinnovabili in Italia

Nel periodo gennaio-marzo la quota del termoelettrico sulla domanda passa dal 57,9% del 2013 al 50,4% del 2014; sulla produzione si passa dal 67,6% al 60,2%. Il contributo trimestrale delle fonti rinnovabili sulla produzione nazionale è del 39,8% (era del 32,4% nel 2013) e sulla domanda è del 33,3% (era 27,7%). Una elaborazione di QualEnergia.it su dati Terna.

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Primo trimestre dell’anno e primi consuntivi su produzione e consumi elettrici in Italia, facendo ovviamente riferimento ai dati di Terna. A livello di trimestre risulta che il contributo delle fonti rinnovabili (inclusi circa 3 TWh di bioenergia) sulla produzione nazionale è del 39,8%. Nel primo trimestre 2013 era stato del 32,4%. Le rinnovabili hanno coperto quest’anno il 33,3%; mentre lo scorso anno (gen-mar 2013) questa quota era 27,7%.

La percentuale del contributo del termoelettrico alla domanda (depurata dalla produzione di bioenergia), scende dal 57,9% del 2013 al 50,4% del primo trimestre 2014. Sulla produzione si passa dal 67,6% al 60,2%.

In sintesi nel primo trimestre 2014 il valore cumulato della produzione netta (65.485 GWh) risulta in calo del 5,9% rispetto allo stesso periodo 2013. In crescita del 10,8% il saldo estero. Per quanto riguarda la domanda elettrica (78,1 TWh), nel periodo gennaio-marzo 2013, il segno è negativo: -3,7% rispetto al 2013 (vedi tabella).

Secondo i dati forniti da Terna nel consueto rapporto mensile (pdf), a marzo la domanda di elettricità in Italia è stata del 3,7% inferiore al marzo 2013, in linea con quanto accade da oltre un anno e mezzo. Considerando che la temperatura di marzo è stata superiore a 1,5 °C rispetto a un anno fa, il dato rettificato si attesta sul -2,9%. Naturale conseguenza delle giornate con più sole (ma anche a causa di una maggiore potenza operativa) è il dato del fotovoltaico rispetto allo stesso mese dell’anno scorso: 1,5 TWh in più, cioè un +37%.

Per marzo 2014, a livello territoriale, i dati ci dicono che la variazione su marzo 2013 è ovunque negativa: al Nord -4,4%, al Centro -3,4% e al Sud -2,6%. La novità rispetto all’inizio dell’anno riguarda il dato congiunturale: il valore destagionalizzato dell’energia elettrica richiesta a marzo 2014 ha fatto registrare una variazione positiva pari a +0,1% rispetto a febbraio. Poca cosa su un trend dei consumi in continua diminuzione (vedi grafico).

A marzo l’energia elettrica richiesta in Italia è stata coperta per l’82% dalla produzione nazionale (-8,5% della produzione netta rispetto a marzo 2013) e per la quota restante da importazioni (4,8 TWh, principalmente da Svizzera e Francia), con una esportazione di elettricità praticamente nulla.

Il picco di richiesta dello scorso mese è stato di 47.044 MW (martedì 4 marzo, alle ore 12), con un contributo di fotovoltaico, idro, eolico e geotermoelettrico pari al 38,7% sul totale.

Oltre al segno positivo del FV, è in crescita, mese su mese, la produzione di idroelettrico (+19,7%) e di geotermico (+5,2%); rispetto ad un anno fa è in calo la generazione eolica (-24,8%) e, al solito, quella termoelettrica che passa da 16,1 a 13,3 TWh (-17,7%).

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