Tariffe elettriche, quanto fa veramente risparmiare il ‘mercato libero’?

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Un'indagine di Federconsumatori sonda le tariffe più convenienti sul mercato libero dell'elettricità: negli ultimi 4 anni il risparmio massimo ottenibile, per le tariffe variabili, si è dimezzato: per l'utente medio è sceso dal 10,3% del 2010 al 5,1% attuale. In media, dicono i dati dell'Autority, chi sceglie il mercato libero paga il kWh il 12,8% in più.

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Prima l’emendamento fantasma che avrebbe cancellato l’Acquirente Unico, poi le dichiarazioni del presidente di Assoelettrica, Chicco Testa, su quel “terzo dei clienti fuori mercato” che rendono “difficile competere”: negli ultimi tempi sembrano sempre più forti le pressioni per accelerare la fine del regime di maggior tutela, la tariffa elettrica amministrata dall’Autorità per l’Energia (Aeeg) che garantisce i clienti che non hanno scelto di passare al mercato libero.

Secondo le indicazioni europee, la ‘maggior tutela’ dovrebbe essere un passaggio transitorio per arrivare ad una liberalizzazione totale del mercato. Ma i tempi sono maturi per lasciare i consumatori italiani orfani di questo scudo? Facendo un più attento esame delle tariffe che offre il mercato libero sembrerebbe proprio di no. I risparmi massimi ottenibili sul ‘mercato libero’ rispetto al regime di maggior tutela, infatti, anziché aumentare, negli ultimi anni sono calati e, in media, ha rilevato l’Autorità (su dati 2011), chi è passato al mercato libero paga l’energia il 12,8% più cara di chi è rimasto o è tornato sotto la tutela dell’Aeeg.

Un’eccellente fotografia aggiornata della situazione la fornisce una ricerca di Federconsumatori. L’associazione, come già negli anni scorsi, ha comparato, per tre profili di consumo diversi – 1.800, 2.700 e 3.500 kWh annui – le offerte di 14 venditori diversi, usando il ‘Trova Offerte dell’Aeeg’ o, per le offerte non inserite sul portale dell’Autorità, consultando direttamente i siti dei venditori.

Risultato: specialmente per le offerte variabili le possibilità di risparmio offerte dal mercato libero sono diminuite significativamente. Prendendo il profilo di consumo mezzano, quello da 2.700 kWh annui, si nota ad esempio che nel 2010 la tariffa del mercato libero più conveniente permetteva di risparmiare 47 euro l’anno, mentre in quest’ultima rilevazione il risparmio si riduce a poco meno di 27 euro.

Qui riportiamo il risparmio che si può ottenere con le 3 tariffe a prezzo variabile del mercato libero che, tra quelle censite a febbraio 2014 nell’indagine, sarebbero le più vantaggiose rispetto al regime tutelato per un cliente con consumo annuo di 2.700 kWh, che con la tariffa Aeeg spenderebbe 517,12 euro l’anno:

  • Edison Luce Sconto Facile di Edison Energia: – 26,72 €/anno, il 5,16% in meno rispetto alla maggior tutela
  • Sconto Energia Trenta Web di Trenta spa: – 20,74 €/anno, il 4,01% in meno rispetto alla maggior tutela
  • Eni Free di Eni: – 18,05 euro l’anno, il 3,49% in meno rispetto alla maggior tutela

Ragionando in percentuale si vede come i risparmi ottenibili sul mercato libero con le migliori tariffe variabili, per un cliente da 2.700 kWh annui, negli ultimi 4 anni siano progressivamente ridotti fino a dimezzarsi:

  • 2010:  10,70%
  • 2011:    6,52%
  • 2012:    5,37%
  • 2013:    5,39%
  • 2014:    5,16%

Migliore è la situazione per le offerte a prezzo bloccato, cioè quelle che garantiscono un prezzo del kWh fisso per un determinato periodo di tempo, da uno a due anni per quelle considerate. Qui il risparmio ottenibile è più consistente e negli ultimi 4 anni è calato in misura minore. Anche nell’ultima rilevazione, se si sceglie la tariffa giusta, con un consumo di 2.700 kWh annui si riescono a spendere oltre 50 euro in meno rispetto al regime di maggior tutela:

  • E-on Luce Click di E-on Energia: – 53,33 €/anno, il 10,31% in meno
  • E-light Bioraria di Enel Energia: – 51,01 €/anno, il 9,86% in meno
  • Family Energia Trenta di Trenta spa: – 44,56 €/anno, l’8,59% in meno

Un risparmio che negli ultimi 4 anni però non è aumentato, come mostrano i valori percentuali di risparmio massimo rispetto alla maggior tutela rilevati negli anni scorsi:

  • 2010:  11,38%
  • 2011:    8,97%
  • 2012:   11,15%
  • 2013:   10,62%
  • 2014:   10,31%

Se le offerte a prezzo bloccato offrono i risparmi potenziali maggiori, sono però anche quelle che nascondono più insidie. Queste le peggiori tre, tra quelle rilevate da Federconsumatori, sempre per profilo da 2.700 kWh a febbraio 2014:

  • Enel Semplice Luce di Enel : + 69,46 €/anno, il 13,43% in più rispetto alla maggior tutela
  • Eni Relax Scacciapensieri di Eni: + 27,64 €/anno, il 5,34% in più rispetto alla maggior tutela
  • Casa Più Verde Offerta Energia Elettrica di GDF Suez; + 57,49 €/anno, l’11,11% in più

Insomma, il mercato libero al momento non sta portando grandi benefici ai consumatori. Ma perché ciò accade? La colpa è in parte dovuta al fatto che i venditori acquistano l’energia all’ingrosso a prezzi troppo cari e in parte perché, grazie ad offerte poco trasparenti, riescono a piazzare ai consumatori tariffe più costose di quelle tutelate. L’Acquirente Unico – che compra energia all’ingrosso per circa 18milioni di consumatori del regime di maggior tutela, secondo l’indagine dell’Autorità spunta in medio un prezzo del MWh all’ingrosso più basso del 19% rispetto alla media dei venditori.

“Ci sono oltre 230 venditori: dovrebbero aggregarsi per fare massa critica nell’acquisto all’ingrosso. I margini sono ridotti e in genere le uniche offerte del mercato libero significativamente convenienti sono quelle gestite on-line, che permettono alle aziende di ridurre i costi, non inviando la bolletta in cartaceo. Peraltro ancora circoscritte ad appena il 2% delle attivazioni”, spiega a QualEnergia.it Mauro Zanini, vicepresidente di Federconsumatori.

Ma i venditori per loro fortuna, riescono a scaricare sui consumatori la scarsa competitività nell’acquisto all’ingrosso, come mostra il dato Aeeg già citato che chi sceglie il mercato libero in media paga il 12,8% in più il chilowattora. “Il consumatore – commenta Zanini – è spesso passivo e le offerte sono poco trasparenti: in gran parte vengono attivate con il porta a porta, senza permettere al cliente un confronto con le tariffe del regime di maggior tutela – spiega Zanini – riguardo alle offerte a prezzo bloccato, poi, spesso la tariffa è vantaggiosa solo per il periodo di blocco garantito e poi sale, ma il consumatore si dimentica di controllare e non cambia”.

Cosa fare per migliorare la situazione? “Assieme alle altre associazioni e ad alcuni venditori stiamo per presentare una serie di richieste. In genere chiediamo maggiore trasparenza, raggiungibile per esempio rendendo obbligatorio per tutte le aziende di inserire le loro offerte nel comparatore dell’Aeeg; ci vorrebbe poi una bolletta più semplice, cosa su cui l’Autorità sta lavorando. Altri punti da migliorare, i tempi di switching (passaggio da un operatore all’altro) da velocizzare e i problemi che riguardano la fatturazione: fattori dovuti soprattutto alle distorsioni e alla mancata circolazione delle informazioni nel rapporto tra distributori e venditori”.

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