Democrazia energetica: come adottare un pannello fotovoltaico

  • 11 Aprile 2013

Un progetto di fotovoltaico ad azionariato diffuso realizzato da 50 famiglie in collaborazione con l'amministrazione comunale di Inzago, in provincia di Milano. Una piccola buona pratica resa possibile in Italia dal fotovoltaico: la storia di un percorso di partecipazione attiva dei cittadini per un bene comune e un caso di democrazia energetica.

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Molto si è parlato delle energie rinnovabili in questi anni, sulle novità e le opportunità che hanno portato nel nostro Paese. Anni di crisi, diciamo sempre più spesso, ma anche anni di risveglio della coscienza civica. Cittadini sempre più desiderosi di prendersi in mano la responsabilità della propria comunità locale, dove le amministrazioni pubbliche quasi ovunque si trovano ad affrontare la titanica impresa di far quadrare bilanci e richiesta di servizi. Per qualcuno è arrivato il momento di ricordare e mettere in pratica le frasi che John Kennedy disse in un suo famoso discorso: “non chiederti cosa il tuo Paese può fare per te, ma cosa tu puoi fare per il tuo Paese”. Iniziativa dal basso, questa è la strada.

Nel 2009 un gruppo di cittadini di Castelleone, un comune in provincia di Cremona, decidono che il fotovoltaico può essere l’occasione per attivare in Italia percorsi di democrazia energetica e di partecipazione attiva dei cittadini al bene comune.
Si uniscono all’associazione GAS Energia, dove GAS sta per Gruppo d’Acquisto Solidale, nata per portare nel mondo dell’energia la visione dell’economia solidale, già consolidata nel settore dei beni alimentari a km 0.

Iniziano a studiare le modalità per realizzare un progetto per impianti fotovoltaici ad azionariato popolare e con un cammino di due anni in collaborazione con l’amministrazione locale arrivano ad installare 3 impianti sui tetti delle palestre, con il finanziamento di 64 famiglie. Lo schema prevede che le famiglie finanzino l’impianto con delle piccole quote e, tramite una convenzione con il Comune, possano ricevere la restituzione del loro investimento con una equa remunerazione. Il Comune, senza impegnare le scarse risorse economiche a disposizione, riceve un compenso per l’affitto dei tetti, e utilizza energia pulita, rinnovabile e prodotta localmente.

Una idea buona mette presto le gambe e arriva nel 2011 ad un Comune della provincia di Milano, Inzago, dove l’amministrazione comunale ha appena vinto le elezioni con un programma che contempla azioni per le energie rinnovabili e il risparmio energetico. Diversi sono i progetti previsti, tra cui uno, chiamato “Adotta un pannello“, vuole dare la possibilità a tutti i cittadini, e non importa la loro disponibilità finanziaria o la disponibilità di un tetto adeguato, di partecipare alla produzione di energia elettrica pulita, rinnovabile e locale. Di tetti l’amministrazione comunale, nonostante i 7 impianti fotovoltaici di cui già dispone, ne ha ancora diversi. D’altronde ciò che è del Comune è proprietà di tutti i cittadini, per cui è giusto che a loro sia data la possibilità di una impresa comune.

La collaborazione con GAS Energia e l’amministrazione comunale di Castelleone avviene di lì a poco, con grande disponibilità e apertura. Fare tesoro di esperienze realizzate consente di viaggiare spediti, ma sul fotovoltaico pende l’incognita del 5° Conto Energia. Sarà ancora possibile realizzare un progetto di questo tipo? Si attenderà fino a luglio 2012 per capire che le condizioni ci sono ancora, ma occorre fare molto alla svelta, le condizioni ottimali sono quelle del 4° conto energia, ma queste valgono ancora solo per 5 mesi. Sarà possibile fare in 5 mesi quello che a Castelleone è riuscito in un anno e mezzo? Forse no, ma non provarci a questo punto sarebbe davvero un peccato, anche perché il Comune ha nel frattempo già costituito un gruppo dedicato composto da un tecnico comunale, un consigliere delegato e un energy manager.

La piccola task force riunisce le competenze per gestire tutte le problematiche, burocratiche, politiche e tecniche.Al rientro dalla ferie il progetto è già pronto, con un piano economico definito nei particolari e una roadmap aggressiva. ma non impossibile. Cinque incontri pubblici nel mese di settembre informano la comunità locale che partecipa attenta: l’obiettivo è raccogliere entro tre settimane i finanziamenti per un impianto da installare sulle scuole medie di Inzago, con una potenza che deve essere almeno di 50 kW per garantire l’economicità del progetto.

Il 6 Ottobre, ultima serata del ciclo di incontri, 50 famiglie hanno aderito al progetto (nella foto), mettendo a disposizione finanziamenti per “adottare” 429 pannelli, che potranno produrre l’equivalente del fabbisogno di tutta la scuola per i prossimi 25 anni. Si può così fondare la società Kennedy Energia, così chiamata perché la scuola su cui sorgerà l’impianto è dedicata ai fratelli Kennedy. I pannelli adottati da ciascuna famiglia vanno da un minimo di 3 ad un massimo di 20.

L’idea è talmente piaciuta che del gruppo fanno parte anche 12 famiglie che vengono dalle province di Milano, Pavia, Bergamo, Lecco, Cremona e Bologna.
Il 4 Dicembre, dopo una installazione impeccabile e a tempo di record da parte delle cooperativa sociale onlus Coopwork, l’impianto da 100 kW è collegato alla rete elettrica.
Per 25 anni non solo la scuola avrà energia pulita, rinnovabile e locale, ma le nuove generazioni che li riceveranno la loro educazione potranno essere testimoni diretti di un progetto di sviluppo sostenibile e solidale, che ci auguriamo siano le caratteristiche del mondo che faranno questi “cittadini di domani”.

Articolo a cura di Stefano Garotta per il progetto “Adotta un Pannello”

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