La strada per un’Europa 100% a rinnovabili

L'Europa entro il 2050 può arrivare al 100% di rinnovabili ma deve muoversi ora. Il WWF mostra come ridurre al 2030 i consumi energetici di oltre un terzo e generare quasi la metà della richiesta di energia da fonti pulite. Obiettivi quasi doppi rispetto a quelli della Roadmap 2050 della Commissione Europea.

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L’Europa entro il 2050 può arrivare al 100% di rinnovabili su tutto il fabbisogno energetico ma deve muoversi subito e il WWF mostra come. Ieri – proprio mentre la Commissione Europea iniziava la discussione dei piani su clima e energia per il post 2020 – l’associazione ha lanciato il nuovo report ‘Putting the EU on Track for 100% Renewable Energy” (in allegato in basso) che indica cosa deve fare l’Europa entro 2030 per raggiungere un sistema di energia completamente rinnovabile entro metà secolo.

La ricetta è spingere su efficienza energetica e fonti rinnovabili: i consumi, secondo lo scenario elaborato dal WWF assieme ad Ecofys, dovrebbero essere tagliati del 38% al 2030 e le rinnovabili per quell’anno arriverebbero a coprire il 41% dei consumi finali di energia (nei grafici sotto l’evoluzione dei consumi e del mix energetico proposta).

In questo modo  l’Europa – oltre a tagliare del 50% le emissioni – ridurrebbe la bolletta del suo import energetico di 573 miliardi di euro l’anno (sono di ieri i dati Eurostat che mostrano come l’UE dipenda dall’estero per il 54% del fabbisogno energetico e l’Italia per l’81%). Le misure per raggiungere questo obiettivo inoltre creerebbero anche occupazione: se tagliare le emissioni del 20% al 2020 porterà 5 milioni di posti di lavoro, innalzare l’asticella al meno 30% per lo stesso anno si tradurrebbe in un milione di impieghi in più.

Lo studio del WWF arriva nel mezzo del dibattito su ciò che dovrà seguire all’attuale legislazione comunitaria su clima e energia, ossia il pacchetto 20-20-20, e adatta il precedente rapporto WWF “Energy Report 2050”. Accelerando adesso con obiettivi per il 2030 si può arrivare al 2050 ottenendo tutta l’energia – dai trasporti, ai fabbisogni termici, all’elettricità – dalle fonti rinnovabili.

Interessante allora confrontare lo scenario al 2030 del WWF con quello (sempre per il 2030) della Roadmap 2050 della Commissione europea (qui una tabella di confronto). La visione del WWF, sostanzialmente coerente con quella di altri scenari “spinti” (leggermente più ambiziosa dell’Energy Revolution di Greepeace che punta all’80% di rinnovabili al 2050), prevede l’abbandono progressivo del nucleare (entro il 2040-2050), non riserva alcun ruolo per la cattura della CO2 e punta a un contributo di efficienza energetica e rinnovabili al 2030 quasi doppio rispetto alla Roadmap 2050: la Commissione ipotizza che al 2030 i consumi calino del 22% rispetto al business as usual e che le rinnovabili per quell’anno coprano il 28% degli usi finali di energia, il WWF, come detto, parla invece di consumi tagliati del 38% e rinnovabili al 41%.

Insomma: occorrerebbe accelerare nettamente, e questa accelerazione gioverebbe anche all’economia. Nella battaglia per uscire dalla crisi, le energie rinnovabili e il risparmio energetico sono le vere grandi speranze, spiega il WWF. Quasi 8 europei su 10 concordano sul fatto che la lotta al cambiamento climatico possa rilanciare l’economia e creare posti di lavoro e il 70% crede che gli investimenti nelle energie rinnovabili dovrebbero essere la priorità per i prossimi 30 anni.

“Migliorare gli obiettivi su clima ed energia con l’introduzione di un ambizioso pacchetto di misure post 2020 è una soluzione vincente per tutti – sottolinea Jason Anderson, direttore Clima ed Energia dell’ufficio per le politiche europee del WWF – e non solo contribuirebbe a ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici, nonché le conseguenze sulla salute e sui costi ambientali, ma potrebbe anche contribuire a generare fino a 5 milioni di posti di lavoro, e rilanciare l’economia in modo significativo. L’Europa del 2030 sarà diversa da quella di oggi, ed è dal ‘pacchetto clima ed energia’ che dipende se lo sarà in meglio, con una produzione e un uso più pulito ed efficiente dell’energia, con più posti di lavoro e con una distribuzione più equa, o se aumenteranno inquinamento, disparità e disoccupazione”.

“Tuttavia per mantenere l’Europa in pista occorre una forte volontà politica. La tempestiva adozione di un pacchetto coerente di obiettivi ambiziosi e vincolanti post 2020 per l’efficienza energetica, le energie rinnovabili e la riduzione delle emissioni sono fondamentali. Dobbiamo decidere ora come il nostro sistema energetico si svilupperà dopo il 2020, in modo che le prestazioni attuali siano massimizzate e non sprecate. Il nostro nuovo rapporto mostra chiaramente che l’Unione Europea ha un potenziale non sfruttato per ridurre l’uso di energia, sfruttando fonti rinnovabili che potrebbero fornire energia più economica e più sicura e garantire che il 100% di energie rinnovabili del sistema europeo entro il 2050 è a portata di mano.”

Il report “Putting the EU on Track for 100% Renewable Energy” – pdf

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