Il giacimento dei sedili vuoti: guida al carpooling in Italia

Riempire una macchina con quattro passeggeri fa risparmiare, rispetto a viaggiare da soli, il 75% su costi di viaggio ed emissioni. Complice il caro benzina, il carpooling sta avendo un boom di praticanti. Il merito è anche dei diversi siti web che mettono in contatto chi offre un passaggio con chi lo cerca. Li abbiamo provati.

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Risparmiare soldi e proteggere l’ambiente sfruttando al meglio le risorse grazie alle tecnologie della comunicazione. L’information technology in forma di reti, social media e tecnologie mobili può fare molto se applicata alla questione ambiente-energia, permettendoci di sfruttare in maniera più efficiente risorse che altrimenti andrebbero sprecate (vedi qui). Per esempio, nel campo della mobilità, i posti vuoti negli spostamenti in auto sono un vero è proprio giacimento di energia da recuperare.

Complice il caro benzina e grazie alla Rete, il vecchio autostop sta infatti rinascendo in una sua versione “2.0”. Per rendersene conto basta digitare su di un motore di ricerca la parola “carpooling”. I siti web che mettono in contatto chi offre un passaggio con chi lo cerca sono ormai diversi e stanno diventando sempre più funzionali e frequentati. Portali sui quali è possibile inserire, cercare e concordare – quasi sempre con un contributo spese – passaggi in auto quotidiani per lo spostamento casa-lavoro, piuttosto che lunghi viaggi per tornare nei luoghi d’origine per le feste, per partecipare a qualche evento o semplicemente andare in ferie.

“Un fenomeno – spiega a Qualenergia.it Daniela Mililli, country manager Italia di Carpooling.it – che a livello europeo esiste da molto, ma ha avuto la sua prima vera consacrazione con l’eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajökull che ha paralizzato il traffico aereo europeo e messo in crisi il trasporto pubblico. Anche da noi gli utenti di questi siti salgono in corrispondenza di scioperi dei trasporti, ma la tendenza alla crescita, più marcata negli ultimi mesi, è costante e chiaramente molto è legato al caro benzina”.

Un viaggio con un’auto in cui siedono 4 persone, infatti, costa il 75% in meno e comporta emissioni pro-capite di CO2 inferiori del 75% rispetto allo stesso spostamento fatto da ciascuno con il proprio mezzo, oltre ovviamente ad alleviare il problema del traffico. “Con la benzina che sfiora i 2 euro al litro, un pendolare che percorre 20 km al giorno per raggiungere la propria sede di studio o lavoro, con il carpooling può risparmiare oltre 600 euro all’anno” commenta a Qualenergia.it Gerard Albertengo, amministratore di Bring Me, altro portale di carpooling.

Anche sui viaggi lunghi occasionali e nel confronto con i mezzi pubblici la convenienza economica è evidente: per esempio, per un passaggio da Roma a Milano si richiede solitamente un contributo spese di 30 euro, mentre il biglietto del treno meno caro costa 56 euro e la Freccia bianca 86 euro. Ancora più conveniente per chi farebbe comunque il viaggio in macchina: da solo dovrebbe accollarsi 120-130 euro di spese tra carburante e pedaggi.

Non è dunque un caso se in questi ultimi mesi gli utenti di questi siti sono in continuo aumento: dal portale BlaBlaCar, che sta facendo una campagna pubblicitaria notevole, ci parlano di un aumento del 150% negli ultimi 4 mesi, e solo il loro sito, relativamente nuovo per l’Italia, conta già 200mila utenti. Numeri che però sono ancora bassi per poter offrire un servizio capillare. Per ora – oltre alla formazione di equipaggi di pendolari, servizio che questi portali spesso offrono a enti e aziende,  le tratte più gettonate – e dunque sulle quali è più facile combinare viaggi condivisi – sono quelle sulle lunghe distanze tra le grandi città, specie all’inizio e alla fine dei week end o delle feste, per esempio Milano-Roma, ma anche i viaggi dalla Capitale alla Puglia. Per altri percorsi e in date infrasettimanali trovare passaggi o passeggeri è ancora difficile.

Anche in Francia, dove il solo BlaBlaCar ha sorpassato il milione di utenti, ci spiega Olivier Bremer, responsabile per l’Italia, il servizio non è ancora capillare. Funzionerà meglio quanto più la gente lo utilizzerà. Di sicuro fa ben sperare il fatto che i portali siano sempre più funzionali e frequentati. Tutti i siti principali al momento permettono di inserire e ricercare passaggi inserendo date e percorsi anche flessibili, comportano la creazione di un proprio profilo personale, a volta con tanto di feed back, che dà all’esperienza un carattere più ‘social’ che dovrebbe facilitare lo scambio di passaggi. Alcuni portali come BlaBlaCar sono già sbarcati nel mondo degli smartphone con applicazioni dedicate associate alla geolocalizzazione; diversi, come Bring Me, per dare più sicurezza agli utenti permettono se si vuole di scegliere solo compagni di viaggio certificati o di richiedere passaggi “donna per donna”.

Come evolverà il panorama di questi portali? “Quello che riuscirà a raccogliere più utenti funzionerà sempre meglio e diventerà quello di riferimento”, prevede Bremer. Non è un caso che tutti gli amministratori che abbiamo sentito affermino che il loro portale è per qualche aspetto “il primo” o il “principale”.  In realtà però la situazione è ancora piuttosto frammentata, nessuno ha ancora numeri enormi di inserzioni e su nessuno, come abbiamo constatato provando a inserire qualche richiesta, è facilissimo trovare passaggi o passeggeri per le date e le tratte volute (cosa che alla fine ci è comunque riuscita).

Per adesso dunque conviene cercare e inserire le offerte almeno su due o tre portali in contemporanea: al momento i più conosciuti in Italia sono BlaBlaCar, Roadsharing.com, Carpooling.it, Bring Me e Autostop.it. Buon viaggio! Ovviamente, a pieno carico.

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