Rumors e novità sugli incentivi alle rinnovabili elettriche

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Rispetto alla bozza che circolava a fine anno, ci sono alcune potenziali novità sui futuri incentivi 2013 alle rinnovabili elettriche: entità delle tariffe, durata degli incentivi per alcune tecnologie, soglia d'asta a partire dai 6 MW. Il Governo sembra intenzionato a definirli, insieme ai decreti attuativi previsti dal Dlgs 28/2011, entro la fine di febbraio.

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I Ministeri competenti, cioè Sviluppo Economico, Ambiente e Politiche Agricole, vogliono accelerare gli impegni presi riguardo agli incentivi 2013 per le rinnovabili elettriche (ad esclusione del fotovoltaico), termiche e per l’efficienza energetica, così come indicato dal decreto di recepimento della direttiva europea (D.Lgs n. 28/2011 del 3 marzo 2011). I decreti attuativi erano attesi tra settembre e novembre. Ora gli operatori li aspettano almeno entro la fine di febbraio, prima di aver passato il vaglio della Conferenza Unificata.


Da alcuni mesi c’è già una bozza sugli incentivi alle rinnovabili elettriche, che ovviamente è ancora in itinere (vedi ultima bozza in pdf), e che sta modificandosi nel tempo. Pubblichiamo su Qualenergia.it lo schema sugli incentivi che sta circolando in queste ore (vedi tabella).


Sappiamo che ci sono delle novità rispetto alle bozze che circolavano a dicembre, in particolare sulla spesa cumulativa annuale per gli incentivi “extra fotovoltaico” fino al 2020. Si ritornerebbe ai numeri proposti dal Governo Berlusconi: il tetto di spesa sarebbe dunque di 5-5,5 miliardi (le precedenti voci parlavano di una spesa compresa tra i 6 e i 7 miliardi di euro). Ricordiamo che per il fotovoltaico sono già 6-7 i miliardi previsti su base annuale.


Mentre nel 2012 per i nuovi impianti fino a 1 MW resterà la tariffa omnicomprensiva e per gli altri impianti rinnovabili le tariffe previste dai certificati verdi, dal 2013 si cambierà. Per tutti i nuovi impianti a fonti rinnovabili, escluso il solare fotovoltaico e termodinamico, dal 2013 si applicheranno tariffe incentivanti fisse (o omnicomprensive). La soglia d’asta sarebbe aumentata, rispetto a quanto dichiarato qualche settimana fa, da 5 a 6 MW.


Sempre rispetto alle voci di fine 2011, cambia in alcuni casi anche la durata dell’incentivazione che, ad esempio, per l’idroelettrico di bacino e per acqua fluente superiore ai 6 MW di potenza sarà di 30 anni (25 per impianti da 1 a 6 MW e 20 anni sotto il MW). Per l’eolico offshore l’incentivo avrà una vita di 25 anni, così come per il geotermico sopra il MW. Per tutte le altre tecnologie e applicazioni la durata sarà di 20 anni.


La prima asta per l’assegnazione degli incentivi agli impianti rinnovabili superiori a 6 MW di potenza avverrà a giugno 2012. Con questo nuovo e discutibile meccanismo, con il quale gli incentivi verranno assegnati con aste al ribasso, saranno incentivati dal 2013 al 2015 circa 1.850 MW di eolico a terra, 680 MW di offshore, 150 MW di idroelettrico, 60 MW di geotermico e 450 MW tra biomasse, biogas e bioliquidi sostenibili. L’asta al ribasso potrà arrivare fino al 50% del valore che verrà posto a base d’asta, pari all’ultimo scaglione di incentivo vigente alla data di entrata in esercizio dell’iniziativa.


La riduzione della spesa annuale (5-5,5 mld di €) per gli incentivi è, secondo quanto si desume dalla bozza ministeriale, in sintonia con un ulteriore taglio alle tariffe, rispetto a quanto proposto a fine 2011. Vediamo qualche esempio.


Per l’eolico su terraferma per gli impianti tra 1 e 6 MW sarà di 129 €/MWh, mentre per quelli piccoli (1-20 kW) sarà di 291 €/MWh. Per l’eolico offshore tra 146 e 156 €MWh. Per il geotermico oscillerà tra i 79 e i 99 €/MWh (sotto il MW 135 €/MWh).


Per quanto riguarda la biomasse, gli incentivi vanno, nel caso di impiego di prodotti di origine biologica, da 122 a 213 €/MWh; se si utilizzano sottoprodotti di origine biologica da 145 ai 227 €/MWh. Per i rifiuti si va da 125 (sopra 6 MW) a 174 €/MWh (da 1 a 6 MW di potenza). In caso di impianti in cogenerazione è previsto un bonus all’incentivo (vedi ultima colonna della tabella).


Nella bozza si prevede una riduzione annuale della tariffa del 2% per tutti gli impianti che entreranno in esercizio a partire dal 2013.


Anche nel 2011 la crescita degli impianti rinnovabili in Italia è stata significativa, Si stima che il nuovo installato sia stato intorno ai 56-57mila impianti per una potenza superiore ai 3,7 GW. Oggi sul territorio nazionale ci sono circa 350mila impianti alimentati con le energie pulite, con costi complessivi per l’incentivazione stimabili, ad oggi, di circa 6-6,5 miliardi di euro.


Per il Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, che ha confermato che il pacchetto dei decreti attuativi sarà pronto per la fine di febbraio, l’obiettivo ora è far sì che i nuovi incentivi vadano anche a vantaggio dell’industria nazionale.

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