Il “ritardometro” sui decreti attuativi e le posizioni delle associazioni

  • 5 Ottobre 2011

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Il seminario organizzato da Kyoto Club a Roma, insieme ad altre associazioni di settore, sui decreti attuativi per le rinnovabili, l’efficienza energetica e il biometano ha fornito un quadro dei ritardi di tutti i provvedimenti attesi per questi settori. Durante il seminario, Kyoto Club ha presentato il “Ritardometro”.

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Scadono i termini entro i quali il Governo avrebbe dovuto emanare i decreti attuativi per aspetti fondamentali nella gestione delle fonti rinnovabili elettriche e termiche, l’efficienza energetica e il biometano, per i quali si rischia di ripetere quanto accaduto con i provvedimenti sui titoli di efficienza energetica previsti nel 2008 dal Dlgs 115 e nel 2009 dal Dlgs 99.


A questo proposito, Kyoto Club (programma) ha organizzato, oggi 6 ottobre a Roma un seminario per presentare, insieme ad altre associazioni di settore, il “Ritardometro”, un orologio simbolico, pubblicato sul sito web www.kyotoclub.org, con lo scopo di segnalare tutti i provvedimenti attesi e la cui scadenza per alcuni è stata già superata: dal “burden sharing” che definisce gli obiettivi vincolanti sulle energie verdi per le Regioni, alle norme mancanti sugli incentivi per le fonti rinnovabili elettrice e termiche, a quelle per l’efficienza energetica. 


Nel corso della conferenza sono stati indicati quali e quanti siano i ritardi accumulati e le prossime scadenza in questo ambito (vedi: “Procedimenti attesi in base al Dlgs. n.28/2011).


“In un momento di crisi economica come quello attuale è quanto mai necessario dare impulso ad uno dei pochi settori anticiclici. Ma è tutta la politica energetica del paese che va rimessa a fuoco dopo il referendum sul nucleare”, ha detto Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club. “Serve una nuova politica sull’energia, che non solo punti agli obiettivi europei del 2020, il cosiddetto “20-20-20”, ma sia anche in grado di contemplare la traiettoria di ‘decarbonizzazione’ dei decenni successivi che dovrà portarci, come ricorda la “Roadmap al 2050” della Commissione Europea recentemente pubblicata, ad un taglio dell’80% delle emissioni climalteranti entro la metà del secolo”, ha spiegato Silvestrini.


“In un paese normale – ha detto il Sen. Francesco Ferrante, vicepresidente Kyoto Club – se una legge prevede una scadenza per emanare alcuni decreti, il Governo rispetta quella scadenza. Specialmente se si tratta di una materia, come questa, che coinvolge tutti i cittadini, migliaia di imprese e decine di migliaia di lavoratori: un settore, forse l’unico in questo drammatico momento di crisi economica, che potrebbe garantire sviluppo e nuove occasioni. Invece il Governo, dopo aver provato più volte a mettere i bastoni fra le ruote, non stabilizzando il 55% e con i numerosi ondeggiamenti sul fotovoltaico, è in ritardo, in grave ritardo. Per questo ho presentato un interrogazione al Ministero Sviluppo Economico”.


Il “Ritardometro” presentato oggi (vedi screenshot) ha anche l’obiettivo di essere uno stimolo per il Governo affinché vengano rispettate tutte le scadenze fissate per legge.


Diversi gli interventi nel corso del breve seminario. Di seguito le dichiarazioni dei relatori:


PierFrancesco Rimbotti, membro di Giunta APER, Associazione Produttori Energie Rinnovabili:


“APER auspica una rapida emanazione dei decreti attuativi al Decreto Legislativo 28/2011 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili da farsi in spirito di massima collaborazione istituzionale con le Associazioni e la cui scadenza era prevista entro il 29 settembre. L’Associazione sottolinea l’importanza di questi provvedimenti per una maggior stabilità sul fronte normativo, elemento necessario per i nuovi investimenti in questo settore che ha ancora grandi potenzialità di crescita. APER sostiene la necessità di una revisione “non depressiva” dei sistemi di sostegno e qualora si voglia introdurre il meccanismo delle aste, che questo avvenga solo per progetti superiori a 50 MW. Esse da un lato porterebbero, infatti, a rallentare i nuovi progetti e, dall’altro, ad una concentrazione del settore a causa delle difficoltà di accesso al credito che le iniziative soggette ad asta provocano”.


Rainer Karan, Vice Presidente di ANEV, Associazione Nazionale Energia del Vento:


“L’ANEV ribadisce la preoccupazione per la situazione di incertezza normativa che sta investendo l’intero comparto eolico ed esorta il Governo a emanare quanto prima i decreti attuativi al Decreto Legislativo 28/2011 sulla promozione dell’uso di energia da fonti rinnovabili.


L’instabilità normativa non fa altro che aggravare il clima di sfiducia generato dai precedenti interventi sul sistema di sostegno dell’eolico – dal taglio retroattivo degli incentivi all’applicazione della Robin Tax – mettendo seriamente a rischio oltre 10 miliardi di investimenti nei prossimi 5 anni.


Il Paese si sta muovendo nella direzione opposta rispetto agli impegni assunti in sede europea per il raggiungimento degli obiettivi indicati nel Piano di Azione Nazionale per le fonti rinnovabili e agli altri governi europei che, riconoscendo la strategicità del settore, ne sostengono lo sviluppo.


Tutto ciò comporta gravi ripercussioni sul sistema nazionale e danni incalcolabili per gli investitori, per l’intero Paese e per il potenziale occupazionale che, secondo le stime ANEV-UIL, potrebbe toccare i 67.000 addetti nel settore entro il 2020”.


Andrea Tomaselli, Presidente Assoesco, Associazione Italiana delle Energy Service Company:


“L’efficienza energetica è una risorsa centrale per l’Italia ma è difficile da raccontare, realizzare e gestire nel tempo. Richiede serietà, professionalità, lavoro, e non si presta ad annunci spettacolari. Per questi motivi è sempre stata trattata come la Cenerentola dell’energia.


Per questo le ESCo chiedono un quadro di regole chiare, equilibrate e ragionevolmente durature entro le quali poter operare”.


Sergio D’Alessandris, Presidente di Assolterm, Associazione Solare Termico italiana:


“L’industria del settore solare auspica che vengano pubblicati a breve i decreti attuativi del 28/2011, così da scongiurare il rischio di un crollo del mercato e che si adotti un sistema incentivante in conto energia per il solare termico (proposta elaborata da Assolterm) per assicurare il raggiungimento degli obiettivi previsti dal PANER e per garantire, almeno in parte, l’equilibrio tra gli incentivi alle diverse tecnologie”.


La posizione di ITABIA-Italian Biomass Association, che ha aderito all’iniziativa:


“Per rispettare gli obiettivi vincolanti posti a livello europeo il nostro Paese dovrà puntare molto sulla bioenergia, garantendone il necessario salto di qualità da un mercato di nicchia  assistito ad un solido e stabile sistema organizzato e competitivo. In tale ottica occorre in primo luogo valorizzare quelle filiere di successo caratterizzate da maturità tecnologica, compatibilità ambientale, elevata fattibilità economica e accettabilità sociale. E’ quindi necessario superare l’attuale fase di stallo del settore introducendo norme e incentivi che mirino a premiare l’efficienza energetica e la crescita dell’occupazione. A tal fine si ritiene indispensabile una rapida pubblicazione dei decreti attuativi del Dlgs n. 28 del 2011”.


Ha aderito all’iniziativa anche AIEL, Associazione Italiana Energie Agroforestali.


Fonte: Comunicato stampa APER, ANEV, ASSOESCO, ASSOLTERM, KYOTO CLUB, ITABIA, AIEL

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