Rinnovabili 2020, la roadmap di Aper

Per l'associazione dei produttori di energia rinnovabile l'obiettivo Ue 2020 è raggiungibile e superabile, senza aggravio di spesa e con notevoli benefici economici. Gli ostacoli sono i soliti, incertezza normativa in primis. Il Ministero: "Linee guida e nuovo Conto Energia già a maggio". In allegato i documenti presentati da Aper.

ADV
image_pdfimage_print
L’obiettivo europeo 2020 secondo l’associazione dei produttori di energia rinnovabile: non solo si può raggiungere quel 17% di energia pulita sul totale degli usi finali assegnato al nostro paese ma si può arrivare anche al 18%. Affinché ciò sia possibile è fondamentale “l’abbattimento delle barriere oggi esistenti: dalle procedure burocratiche lente e non trasparenti, alle problematiche di accesso alla rete, all’instabilità del quadro normativo, alle difficoltà di accesso al credito.”Problemi che in parte, anticipano dal Ministero – ad esempio per quel che riguarda le linee guida per le rinnovabili o la definizione del nuovo conto energia – potrebbero essere risolti già a maggio.

A poco più di 2 mesi dalla scadenza dei termini (30 giugno) entro la quale l’Italia dovrà presentare all’Europa il suo piano d’azione nazionale, su come intende raggiungere l’obiettivo 2020, Aper, ha presentato la sua “roadmap” verso il traguardo di fine decennio (vedi allegato “Repap”). Un documento che dipinge due scenari: uno calcolato secondo il potenziale attuale delle rinnovabili e un secondo, denominato ACT (proactive support), che stima invece quel che si potrebbe fare se si rimuovessero tutte le barriere non economiche allo sviluppo di questo potenziale.

Ne scaturisce nella visione più prudente che le rinnovabili nazionali potrebbero arrivare al 16,3% dell’energia totale consumata, stimata al 2020 in 142 milioni di tonnellate di petrolio equivalente (Mtep). Secondo questo scenario le rinnovabili italiane potrebbero soddisfare il 33,1%  del fabbisogno elettrico e il 12,8% degli usi termici. Nello scenario ACT si potrebbe invece arrivare al 18% sul totale agli usi finali, 37,2% dell’elettricità e 14,3% degli usi termici.

Tutto questo, come si chiarisce anche nel secondo documento Aper presentato al convegno (vedi allegato “Centro studi”), senza un aggravio della spesa. Ad esempio, il costo per il sistema elettrico degli incentivi negli scenari Aper resterebbe invariato da qui al 2020: 4,2 miliardi di euro annui. Oneri che, si sottolinea, sono più che compensati dai benefici economici che le rinnovabili portano e porteranno: al 2020, contando il risparmio sui combustibili fossili, il fatturato e l’occupazione creati e le emissioni evitate, le energie pulite, secondo Aper, faranno guadagnare dai 4,4 ai 6,2 miliardi di euro all’anno.

Nel documento, presentato da Marco Pezzaglia, direttore del centro studi ASper, è stato messo in evidenza soprattutto il potenziale delle rinnovabili elettriche: è possibile – ha spiegato – mantenendo i livelli di incentivazione attuali, aggiungere ulteriori 44 TWh/a di elettricità pulita, che significherebbe aggiungere 8 Mtep di rinnovabili e compensare così le quote dovute ai settori termico e dei trasporti, dove le difficoltà a centrare l’obiettivo saranno maggiori.

Altra grande potenzialità è nell’efficienza energetica, grazie alla quale il totale dell’energia per gli usi finali potrebbe calare, abbassando così l’asticella dell’obiettivo. Un efficientamento del 5% sugli usi finali di energia (circa 7 Mtep, un valore tutt’altro che irraggiungibile) consentirebbe di superare il traguardo anche senza lo sfruttamento del potenziale massimo teorico delle fonti rinnovabili.

I problemi da superare? Come su accennato, sono i soliti. Li elenca il documento Aper: carenza di incentivi per le rinnovabili termiche, rete elettrica ancora inadeguata, normativa di riferimento poco chiara e instabile, incertezza dei sistemi di incentivazione e relativa difficoltà di accesso al credito. Problemi che preoccupano anche il mondo delle banche, come ha testimoniato l’intervento al convegno del rappresentante di Banca Intesa, Giovanni Girotto.

A rassicurare in parte c’è la risposta del Ministero dello Sviluppo economico, data dal sottosegretario Stefano Saglia: le attese linee guida per le Regioni – ha chiarito al convegno – saranno all’ordine del giorno della prossima conferenza Stato-Regioni e “entro maggio” saranno risolti anche gli ultimi problemi per il varo del nuovo conto energia. In quanto al caos normativo, ha anticipato, il Ministro per la Semplificazione, Calderoli, starebbe lavorando all’idea di realizzare un Testo Unico delle rinnovabili.

GM

 
16 aprile 2010

ADV
×