Target Ue efficienza e rinnovabili, il Consiglio pensa a obiettivi più ambiziosi

Ma nelle prossime settimane bisognerà smussare le divisioni tra l'Europarlamento e il Consiglio Ue, trovando una posizione comune sui traguardi al 2030, che i deputati vorrebbero portare al 35% mentre gli Stati membri finora hanno condiviso una linea di minore impegno sulle politiche "verdi".

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Qualcosa inizia a muoversi sul fronte degli obiettivi europei al 2030 per il clima e l’energia: per quanto riguarda le rinnovabili, anche se la posizione ufficiale degli Stati membri rimane ancorata al 27% dei consumi finali, all’incontro informale dei ministri dell’energia che si è svolto ieri a Sofia, in Bulgaria, si sono sentite forti pressioni per incrementare l’impegno Ue verso le tecnologie “verdi”.

Ricordiamo che il Parlamento europeo vorrebbe portare il traguardo delle rinnovabili al 35% e che la stessa Commissione, dopo aver proposto il 27% nel suo “pacchetto” energia di novembre 2016, sembra intenzionata a puntare più in alto.

Secondo l’agenzia EurActiv, alcuni Stati membri, tra cui Svezia e Portogallo, si sono espressi apertamente per un obiettivo al 35%, mentre anche Germania, Austria, Francia, Olanda, Danimarca e Lussemburgo vogliono andare oltre la percentuale originariamente fissata da Bruxelles e poi condivisa dal Consiglio Ue.

La dinamica è simile per quanto riguarda l’efficienza energetica: anche in questo caso l’Europarlamento, che aveva votato in sessione plenaria lo scorso gennaio su questi temi, vorrebbe innalzare dal 30% al 35% il traguardo suggerito dalla Commissione e finora approvato dai governi (mentre la commissione ITRE, in una seduta di fine 2017, aveva indicato addirittura il 40%).

Tra l’altro, proprio alla vigilia del vertice informale di Sofia, l’associazione indipendente European Council for an Energy Efficient Economy (ECEEE) ha pubblicato un breve documento in cui sostiene che i calcoli fatti dalla Commissione Ue per determinare i costi-benefici degli interventi di efficienza energetica sono sbagliati, perché i commissari hanno usato un valore “gonfiato” dei tassi d’interesse, rendendo così meno convenienti le attese sui ritorni economici degli investimenti.

Per maggiori dettagli e per rivedere le tappe dei negoziati su QualEnergia.it: Efficienza energetica, quel dibattito europeo “viziato” da un calcolo errato

“Abbiamo visto scendere i costi delle energie rinnovabili sia per gli impianti eolici che solari e quindi adesso, con il medesimo rapporto costi-efficacia, possiamo ambire a obiettivi più ambiziosi al 2030”, ha commentato il commissario Ue per l’Energia e il clima, Miguel Arias Cañete, intervenendo al Consiglio informale che si è tenuto nella capitale bulgara.

Le delegazioni degli Stati membri al Consiglio – per l’Italia era presente il dirigente generale Sicurezza approvvigionamento e Infrastrutture energetiche del Mise, Gilberto Dialuce – secondo il commissario “hanno indicato la loro disponibilità” a raggiungere traguardi più impegnativi rispetto a quelli prospettati inizialmente.

La palla, ora, passa alla presidenza bulgara di turno, che dovrà cercare un compromesso tra la posizione del Consiglio e quella dell’Europarlamento, con Bruxelles a fare da mediatore per sbloccare definitivamente i negoziati.

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