Domotica ed efficienza, le innovazioni che ci hanno colpito a Klimahouse 2018

È in atto un profondo cambiamento nel mondo dell'edilizia. Complici l'esigenza di un nuovo comfort abitativo, capace di coniugare qualità ed efficienza. Meno energia, meno sprechi, più risanamento e più tecnologia. A Klimahouse abbiamo visto diverse innovazioni interessanti

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Il mondo dell’edilizia sta cambiando, rapidamente. Ed è la casa che sta forse subendo le maggiori trasformazioni.

Se si dovessero riassumere i trend del 2018 del mercato in poche parole chiave, in testa avremmo domotica, efficienza energetica, riciclo dei materiali.

In poche parole, un’edilizia sostenibile dove lo spreco di materiali ed energia non è più contemplato. Perché sprecare significa innanzitutto subire un danno economico.

Trasformazione che si è intuita anche tra i padiglioni dell’ultima edizione di Klimahouse 2018, fiera internazionale per l’efficienza energetica e il risanamento in edilizia, tenutasi a fine gennaio a Bolzano.

Domotica certo, ma anche soluzioni “chiavi in mano” capaci di integrarsi con l’impiantistica esistente, così da dare sempre più spazio alla riqualificazione. La spinta delle detrazioni fiscali come l’ecobonus e il bonus ristrutturazione ha avuto la sua parte, ma è lo stesso mercato ad essersi mosso verso questo obiettivo.

“Negli anni la soglia di accettabilità del comfort abitativo è cambiata moltissimo”, spiega Federico Butera professore emerito al dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito del Politecnico di Milano.

“Abbiamo costruito per vivere in un’eterna primavera. Ma tutto ciò ha un costo, e oggi ci siamo resi conto che non possiamo più superare certi limiti”, ci ha detto.

Per questo l’edificio, la casa, anche in fase di progettazione, è vista in una chiave olistica: un involucro intelligente, capace di gestire i flussi di energia in entrata e uscita, che deve essere realizzata per durare il più possibile e i cui materiali possano essere riciclabili a fine vita.

In quest’ottica, durante la quattro giorni fieristica, sono stati premiati i progetti che presentavano le soluzioni più innovative dal punto di vista sociale, economico e ambientale.

Come la startup Ricehouse, giovane azienda di Biella che sostiene l’utilizzo della paglia e della lolla di riso come materiale da costruzione. Intonaci e malte con elevate qualità igrotermiche, capaci di assorbire la CO2 interna e garantire un adeguato risparmio energetico sul riscaldamento.

Ci sono poi soluzioni innovative che possono integrarsi con gli impianti tradizionali preesistenti, senza dover affrontare riqualificazioni profonde: la rodigina Irsap propone il sistema di gestione del riscaldamento Now che permette di trasformare rapidamente qualsiasi impianto tradizionale in un sistema di riscaldamento intelligente da applicare in ogni stanza della propria abitazione. Il tutto controllabile via app.

“Il sistema diminuisce il consumo di energia a valle del generatore fino al 27,3% rispetto ad una soluzione tradizionale con valvole termostatiche”, spiega l’azienda.

L’impianto viene così gestito da remoto, in modo tale da distribuire la portata d’acqua a seconda delle esigenze e limitando le accensioni e gli spegnimenti continui dei generatori.

Diverso il discorso per le unità multifunzione presentate da Clivet (tra i vincitori del Klimahouse Trend), capaci di sostituire i sistemi tradizionali con unità singole per la produzione di acqua calda sanitaria, per il raffrescamento estivo e per la purificazione dell’aria. Il tutto pensato sia per abitazioni monofamiliari che per condomini con fabbisogni energetici diversi.

Il settore residenziale consuma da solo il 40% dell’energia primaria lorda europea (dati Enea), mentre il 75% degli edifici risulta inefficiente. È evidente che il rinnovamento del parco edilizio deve diventare una delle priorità, non solo per i benefici ambientali che ne conseguono, ma soprattutto per quelli economici. Molte aziende italiane sono già pronte.

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