Come cambierà la domanda di elettricità con la diffusione dei veicoli elettrici

Con 6,5 milioni di auto elettriche in circolazione, i consumi di elettricità crescerebbero del 5% e si avrebbe più flessibilità. La stima da Terna in un approfondimento su come l'elettrificazione dei trasporti potrebbe impattare sulla domanda elettrica in Italia e in altri tre Paesi europei.

ADV
image_pdfimage_print

Nonostante il forte aumento ipotizzato del numero di veicoli elettrici circolanti, l’impatto sulla domanda, seppur positivo, dovrebbe essere relativamente contenuto, pari a circa un 5% dei consumi elettrici complessivi.

Per quanto riguarda l’effetto sulla domanda di punta, potrebbe essere quantificabile in 1-1,5 GW per milione di mezzi elettrici, ma dipenderà non poco dalle modalità e dai tempi di ricarica.

Senza dimenticare che, una volta garantita una gestione di ricarica intelligente dal punto di vista del sistema, il parco auto elettrico potrebbe diventare una fonte di flessibilità importante.

Sono queste le principali conclusioni cui arriva Terna, che nei giorni scorsi ha pubblicato un focus (allegato in basso) su come la parziale elettrificazione dei trasporti potrebbe impattare sulla domanda elettrica in Italia e in altri tre Paesi europei (Germania, Francia e Belgio).

Ad oggi la quota di mercato dei veicoli elettrici in Italia è inferiore allo 0,1%. Le aspettative per i prossimi anni sono di una forte crescita, fino ad arrivare a circa 27% al 2030; anche se la diffusione, precisano gli analisti nel focus, “dipenderà da numerose forze e fattori abilitanti che dovranno garantire sia la fattibilità economica che tecnica”.

L’associazione europea degli operatori di trasmissione elettrica, ENTSO-E, stima che per il 2030 in Italia il numero di veicoli elettrici sia tra 4,3 e 6,2 milioni. Un’altra previsione, quella di Enel e Ambrosetti, dipinge diversi scenari in cui il parco di mezzi elettrici italiano al 2030 va da un minimo di 2 milioni di veicoli a un massimo di 9.

La media tra gli scenari ENTSO-E e lo scenario alto di Enel, usata da Terna per il suo studio, è pari a circa 6,5 milioni, cioè il 17% dell’attuale flotta di 38 milioni di automobili.

Con questi numeri, in Italia, i veicoli elettrici raggiungerebbero fino al 5,2% dei consumi di elettricità del 2016. In termini assoluti, il consumo di elettricità dei mezzi elettrici potrebbe oscillare tra 5 e 16 TWh nel 2030, a seconda dello scenario, stima il focus.

“Considerando che parlaimo di una crescita nell’arco di più di dieci anni, si tratta di un valore piuttosto modesto e da ritenersi gestibile. Tuttavia, è anche evidente che l’elettrificazione dei trasporti potrebbe diventare un ulteriore fattore chiave alla base della crescita della domanda di elettricità ridandole vigore dopo un periodo di stagnazione che ha caratterizzato la maggior parte dei paesi europei”, commentano gli analisti.

La diffusione dei veicoli elettrici potrebbe poi modificare la domanda di picco e, più in generale, cambiare il profilo orario dei consumi fatto questo di particolare interesse dal punto di vista della rete elettrica.

Il comportamento del consumatore, cioè quando il proprietario di un’auto effettua la ricarica, e l’infrastruttura di ricarica sono i principali fattori che determinano l’impatto.

L’ipotesi di Terna è che la modalità di ricarica più diffusa sia con sistemi di tipo, wall box, cioè colonnine installabili in casa che hanno una potenza nominale inferiore o comunque limitata rispetto ad altre opzioni che permettono di fare il pieno di elettricità più rapidamente.

Ad esempio, nello scenario più alto per l’Italia si ipotizza l’installazione di 4,5 milioni di wall box, il che implicherebbe un rapporto di 0,5 wall box per veicolo elettrico, con un carico che, secondo la stima di RTE, arriva fino a 1,5 GW per 1 milione di veicoli elettrici.

Se le ricariche avvenissero in gran parte quando la gente esce dal lavoro, potrebbe aumentare il carico fino a 1,1 GW per 1 milione di veicoli elettrici nelle ore serali, quando la domanda di elettricità è generalmente elevata, stima sempre RTE.

Tale impatto comunque, si precisa, dovrebbe essere attutito dall’introduzione di sistemi di ricarica intelligenti che possano concentrare i prelievi nelle ore notturne quando la domanda di elettricità è generalmente più bassa e quindi senza aumentare il carico di punta.

La diffusione dei veicoli elettrici fornirebbe poi al contempo servizi di accumulo alla rete che almeno in parte dovrebbero smussare l’impatto al rialzo sui carichi orari: come detto, le auto elettriche potrebbero anche diventare una fonte di flessibilità importante considerando che, mostra lo studio, un milione di veicoli elettrici equivale a circa 40-60 GWh di volume di accumulo.

Il seguente documento è riservato agli abbonati a QualEnergia.it PRO:

Prova gratis il servizio per 10 giorni o abbonati subito a QualEnergia.it PRO

ADV
×