Il cappotto termico, istruzioni e alcuni consigli per l’uso

Normativa, materiali, garanzie da richiedere, tecniche di applicazione. Il cappotto termico è uno degli interventi più noti nella riqualificazione energetica degli edifici, ma molti hanno ancora le idee confuse a riguardo.Qualche consiglio e alcuni video didattici da Rete IRENE.

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Tutti coloro che per lavoro, per passione o per cultura generale si sono avvicinati al mondo dell’edilizia sanno perfettamente cosa significhi isolare l’involucro esterno di un edificio mediante il cappotto termico.

Poche volte, tuttavia, ci si ferma a riflettere sul ruolo giocato dall’esperienza di chi lo applica, con conseguenze dirette sulla sua durabilità e sulla garanzia dell’intervento, e sui vincoli normativi che vi sottendono.

Molto utile da questo punto di vista il contributo divulgativo diffuso oggi da Rete IRENE, associazione in prima linea nel promuovere le riqualificazioni energetiche degli edifici, dal quale riprendiamo qualche consiglio.

La normativa

La legislazione italiana, recependo la normativa europea, dispone che quando si interviene su un edificio con opere di manutenzione sulle parti comuni per oltre il 10% della superficie lorda disperdente, si debba necessariamente intervenire con lavori che mirino a riqualificarlo energeticamente; i dispositivi normativi che ne disciplinano l’attuazione sono i seguenti:

  • Decreto Requisiti minimi 25 giugno 2015 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 162, supplemento ordinario n.39 del 15 luglio 2015

  • Decreto Regione Lombardia n.2456 dell’8 marzo 2017

Gli interventi di manutenzione delle facciate degli edifici, che non siano una semplice pulizia o ritinteggiatura delle superfici, non esistono più: è obbligatorio ridurre le dispersioni termiche dell’involucro esterno eliminando le patologie che danno luogo allo spreco e a una possibile condizione abitativa e ambientale malsana.

Per favorire la sostenibilità economica degli interventi necessari e aiutare le famiglie tenute a tale adeguamento, nella legge di bilancio 2018 sono stati previste agevolazioni, in forma di detrazioni fiscali, comprese tra il 50% e fino all’85% dell’onere economico sostenuto per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti.

Il cappotto termico in sintesi

Per l’isolamento dell’involucro edilizio nella stragrande maggioranza dei casi si utilizza un sistema esterno a cappotto in modo da risolvere anche i ponti termici che rappresentano uno dei punti maggiormente critici per le dispersioni e gli ammaloramenti.

Il ponte termico può dar luogo esternamente alla costituzione di distacchi e rigonfiamenti in facciata e internamente alla presenza di condense e muffe sulle pareti degli appartamenti.

Il cappotto termico è un sistema di isolamento che si applica direttamente sulle facciate, all’esterno, senza intervenire all’interno delle unità abitative. È una soluzione costituita da un pannello di materiale isolante di varia natura, sintetica come il polistirene oppure naturale come la lana di legno, che viene applicata alla parete di supporto mediante incollaggio e tassellatura.

I pannelli sono posati in modo continuo su una facciata e sono sottoposti successivamente a rivestimento con rasatura di intonaco armata con una rete di fibra di vetro. Il rasante è posto in vari strati per rendere il più complanare possibile la superficie esterna; la finitura potrà essere realizzata con la posa di un rivestimento colorato, piuttosto che ceramico o lapideo.

Questa è in estrema sintesi la procedura seguita per realizzare un sistema di isolamento a cappotto che richiede una grande esperienza per essere posato a regola d’arte al fine di garantire tutti quei requisiti prestazionali richiesti dalle normative in vigore e la durata nel tempo attesa.

In commercio esistono numerosi materiali isolanti naturali o sintetici, sempre più performanti e sottoposti a numerosi studi e sperimentazione. La ricerca è in continua evoluzione per realizzare i materiali più prestazionali con spessori il più possibile ridotti.

Requisiti e certificazioni

Nell’ottica di interventi di riqualificazione energetica degli edifici visti come investimento sul lungo termine – spiegano i tecnici di Rete IRENE – è fondamentale che le famiglie che ne sostengono l’impegno economico esigano garanzia di qualità dell’intervento e siano consapevoli delle condizioni necessarie affinché un intervento risulti eseguito a regola d’arte. Ma quali sono queste condizioni, indispensabili perché un sistema di isolamento a cappotto venga eseguito a regola d’arte e possa soddisfare le aspettative dell’utente?

Fondamentale la certificazione dei materiali unita alla garanzia per almeno 10 anni, sia per eventuale difetto del materiale, sia per possibili difetti dovuti alla posa in opera. È importante che la certificazione non riguardi solo i singoli materiali impiegati, ma l’intero sistema utilizzato.

Altra condizione fondamentale è il progetto tecnico, che definisce gli spessori necessari dei materiali, con un’attenta verifica del valore di trasmittanza termica richiesta dalla legge, sia per essere conforme alle prescrizioni, sia per poter soddisfare i requisiti per accedere alle detrazioni fiscali.

Il progetto di riqualificazione è completo solo se nella diagnosi energetica sono stati valutati tutti quei nodi critici che presentano gli edifici esistenti quali: solette in aggetto, balconi, parapetti ancorati alla facciata. La corretta valutazione di tutti gli elementi che danno luogo a ponti termici e conseguenti dispersioni importanti concorre a determinare i requisiti prestazionali del sistema tecnologico più idoneo per efficientare quel determinato edificio.

Ma oltre ai requisiti prestazionali, i produttori dei sistemi a cappotto, studiano soluzioni di finitura sempre più aderenti alla richiesta della moderna architettura, per soddisfare sia l’applicazione di lastre di ceramica e marmo, sia altre tipologie di rivestimenti. Inoltre gli studi sono sempre più concentrati nelle tecnologie per rivestire i dettagli presenti nelle facciate esistenti quali ad esempio aperture, spalle e davanzali esistenti. È importante studiare e realizzare tecnologie che permettano alla nuova pelle isolante di relazionarsi al meglio con la composizione architettonica esistente.

Corretta applicazione ed esperienza: come scegliere l’impresa

Corretta applicazione del sistema significa la massima cura nell’esecuzione delle singole fasi che concorrono a realizzare il sistema cappotto al fine di ottenere il massimo risultato estetico e funzionale per l’edificio. L’esecuzione dei lavori – si spiega – deve essere ben programmata e molto accurata, nel rispetto di chi vive nell’edificio, perché si interagisce ogni giorno con che vi abita e si deve cercare di creare il minor disagio possibile

Per garantire al committente una corretta applicazione e la cura dei dettagli è necessario avere una grande esperienza sui lavori da eseguire e una grande conoscenza dei manufatti e delle tecniche di applicazione. Non ci si improvvisa operatori nel settore della manutenzione degli edifici soprattutto quando gli interventi riguardano il recupero energetico.

Chiunque si trovi nella necessità di eseguire un intervento di riqualificazione energetica a mezzo di cappotto termico, nella fase di valutazione dell’impresa che sarà incaricata dei lavori, dovrebbe tenere conto di tutti gli aspetti sopra descritti e metterli sul piatto della bilancia nella comparazione delle offerte.

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