Stop alle maxi-bollette, ecco cosa prevede la legge in arrivo

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Con un appoggio bipartisan in Parlamento sta procedendo la proposta di legge che vieta i conguagli a oltre due anni dai consumi e mette in campo una serie di difese per gli utenti. Approvata alla Camera, deve ora passare per il Senato, ma potrebbe finire nella Legge di Bilancio. Vediamo cosa cambierebbe.

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Potrebbero presto essere solo un ricordo del passato le brutte sorprese che spesso capitano quando, aprendo una bolletta, si scopre di dover sborsare una somma astronomica per un conguaglio riferito a consumi di un passato ormai remoto.

Con un appoggio bipartisan, infatti, in Parlamento sta procedendo la proposta di legge contro le cosiddette maxi-bollette.

Martedì scorso, il 5 dicembre, con 363 voti favorevoli e un astenuto, l’aula della Camera ha approvato, con varie modifiche, il testo, promosso dal deputato di Forza Italia Simone Baldelli. Ora passa al vaglio del Senato. Anche se i tempi di approvazione di approvazione sono stretti, si prende in considerazione di farla confluire come emendamento nella Legge di bilancio.

In sintesi, la proposta di legge come emendata alla Camera, per le bollette di acqua, luce e gas, vieta ai fornitori di pretendere conguagli per consumi avvenuti più di due anni prima.

Per l’elettricità il divieto scatterebbe dall’entrata in in vigore della norma, per il gas dal 2019 e per i servizi idrici dal 2020.

Le nuove disposizioni riguardano le bollette di utenti domestici e microimprese, cioè le aziende con meno di 10 dipendenti oppure con un bilancio annuo sotto ai 2 milioni di euro, ma, per gas ed elettricità, si applica anche ai rapporti tra venditori e distributori.

La proposta di legge prevede poi diverse altre tutele per il consumatore.

Si sancisce il diritto dell’utente alla sospensione del pagamento in attesa della verifica della legittimità della condotta dell’operatore e al rimborso dei pagamenti effettuati a titolo di indebito conguaglio.

Una novità importante, dato che le sanzioni attualmente irrogate dall’Autorità Antitrust ai venditori non comportano alcuna sospensione dei termini di pagamento delle fatture, anche quando queste sono giudicate conseguenza di pratiche scorrette, né tanto meno danno diritto a rimborsi automatici.

Con la nuova legge (se approvata), una volta verificata la legittimità della condotta dell’operatore, l’utente ha diritto, entro tre mesi, al rimborso dei pagamenti indebiti, diritto che perde se la mancata o erronea rilevazione dei consumi è dovuta a responsabilità del cliente stesso.

Proprio per ridurre il fenomeno dei conguagli, la proposta di legge dà poi mandato all’Autorità per l’Energia di definire misure finalizzate a incentivare l’autolettura, senza oneri a carico dell’utente, mentre, entro gennaio 2020 i consumatori dovranno poter accedere (sempre gratuitamente) al Sistema Informatico Integrato (SII), cioè il registro che traccia i consumi e i contratti.

Altro problema su cui si interviene, quello delle bollette che arrivano per posta già scadute: l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, si dispone, dovrà trovare un metodo che il servizio postale deve osservare per assicurare la certezza della data di spedizione delle fatture.

Insomma, all’orizzonte ci sono diverse misure a difesa del consumatore. Si concretizzeranno?

L’appoggio, come ha mostrato la votazione alla Camera, non manca certo, anche perché a perfezionare la proposta di legge del deputato di Forza Italia sono intervenuti gli emendamenti sia del PD che del M5S.

L’ostacolo più grande è quello dei tempi, difficilmente sufficienti. Una strada, come detto, potrebbe essere quella della Legge di Bilancio 2018: lo stesso proponente Baldelli, in un’intervista oggi al “Giornale” ipotizza la trasformazione della proposta di legge in un emendamento alla manovra. “L’importante – commenta – è portare la legge a casa“.

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